Vico: ‘Casi Covid Villa Verde, spostare oncologia ed ematologia del Moscati in strutture pubbliche’
La Asl di Taranto deve utilizzare ospedali e presidi come quelli di Mottola, Grottaglie, Castellaneta, Manduria
Le ragioni di sicurezza sanitaria per cui oncologia ed ematologia non possono stare al Moscati, sono le stesse per cui non possono stare a Villa Verde, dal momento che in questi ultimi tre giorni si sono verificati tre casi di tampone positivo che hanno riguardato un infermiere, una OSS e una paziente di quella clinica. L’Ospedale “Moscati” è stato destinato ad unico Centro Hub CoronaVirus per la provincia di Taranto. Ciò, come già detto, ha reso incompatibile per ragioni di sicurezza sanitaria la permanenza del reparto di Ematologia e quello di Oncologia, per le attività di day hospital dei pazienti oncologici e per le attivita del CORO, nonostante la strumentazione della RadioTerapia, della Tac-Pet e della NSU siano rimaste al “Moscati”. La Asl di Taranto invece di utilizzare le strutture ospedaliere e dei presidi pubblici come l’ospedale di Mottola, il San Marco di Grottaglie, il San Pio di Castellaneta o il Marianna Giannuzzi di Manduria, ha deciso di trasferire, ingiustificatamente, il reparto di Oncologia, le attività di day Hospital per la chemioterapia e il reparto di ematologia insieme al personale medico e infermieristico ospedaliero presso le cliniche private accreditate di Villa Verde e della D’Amore. Tralasciando il non secondario sperpero di risorse economiche (la Villa Verde riceve 10mila euro mensili mentre la D’Amore 5mila), il problema principale oggi è la sicurezza dei pazienti e del personale medico, infermieristico e dei servizi. Presso la Villa Verde, infatti, negli ultimi giorni, si sono verificati diversi casi di corona virus, che stanno vedendo coinvolti pazienti, infermieri, OSS e, a quanto è dato sapere, anche medici. Sono tre i casi accertati e da sabato ricoverati presso il Moscati, a cui si devono aggiungere due casi in attesa di conferma. Intanto, però, i reparti interessati non sono ancora stati messi in sicurezza dalla direzione della clinica, nonostante la stessa rappresenti oggi un focolaio del coronavirus. La richiesta di chiarimenti sui casi di Covid19 alla Villa Verde è stata avanzata ieri anche dalla UILFPL, che chiede anche di sapere se i lavoratori sono dotati di DPI e di conoscere i protocolli messi in atto per la prevenzione del contagio, come per legge. Il reparto di oncologia è stato spostato perché si rendeva necessario seguire le indicazioni dell’OMS, la quale stabilisce che i reparti oncologici non sono compatibili con la presenza di un hub Covid19. Quindi, l’Asl Taranto e la Regione Puglia cosa fanno? Invece di utilizzare strutture pubbliche sulle quali potrebbero certamente avere un maggior controllo sulla sicurezza, decide di trasferire presso privati (se pur convenzionati) i reparti di oncologia ed ematologia, con l’aggravante di uno sperpero di risorse pubbliche che avrebbero potuto essere utilizzate in maniera molto più utile, soprattutto in questo momento di emergenza. Ancora una volta, la vicenda di Villa Verde che segue quella di Castellaneta, nella forma più eclatante, certifica che la mancata prevenzione e messa in sicurezza sanitaria del personale e dei pazienti, accende focolai che evidenziano la necessità di sottoporre a tampone il personale sanitario (checché ne pensi il prof. Lopalco) per la loro sicurezza e per la sicurezza dei pazienti. La vicenda di Villa Verde, mi induce a ribadire che bisogna utilizzate le strutture pubbliche! Ludovico Vico.