Taranto: Mercato, in arrivo anche un match analyst

TARANTO
03.06.2018 20:28

Lorenzo De Lista, sarà match analyst del Taranto nella prossima stagione

Confermati, anche se solo sulla parola, Michele Cazzarò e il suo secondo Enzo Murianni, nello staff tecnico del Taranto ci sarà spazio pure per un match analyst. La prossima settimana, probabilmente tra mercoledì e giovedì, sarà ufficializzata anche questa “nuova” figura’: si tratta di Lorenzo De Lista, voluto fortemente da Raffaele Sergio che lo aveva portato anche a Cava de’ Tirreni. In passato, ha collaborato con la Salernitana.

COS’È UN MATCH ANALYST? Di loro si parla poco, forse mai. Eppure sono presenti in ogni staff tecnico che si rispetti. “Il match analyst è come il radiologo: ti dice quello che hai di rotto, ma non opera”, spiega Maurizio Viscidi, coordinatore delle nazionali maschili giovanili della Figc - . Si tratta di una figura in grado di unire conoscenze tecnologiche e calcistiche, un collaboratore dell’allenatore in prima deputato all’analisi dell’avversario di turno (quello che è definito team studio), di partite specifiche (match studio), ma anche dell’atteggiamento di giocatori singoli e delle sedute di allenamento. Attraverso l’utilizzo di software che permettono di studiare i video delle varie partite, devono rispondere alle esigenze del tecnico supportandone il lavoro con relazioni che agevolano la preparazione dell’incontro successivo, il lavoro sul campo e l’atteggiamento tattico della squadra. In altre parole, la match analysis è l’analisi oggettiva (e non emotiva, come spesso è quella degli allenatori) e supportata da strumenti tecnologici di ciò che accade in campo. Una disciplina nata alla fine degli anni 50 in Inghilterra con Charles Reep, il primo allenatore che iniziò a raccogliere video della prima divisione britannica per analizzare l’atteggiamento tattico delle squadre e cercare di stabilire se esistesse una relazione tra il numero di passaggi completati e quello dei gol prodotti. Un tipo di analisi proceduto di pari passo con lo sviluppo della statistica applicata al calcio e giunto ai nostri giorni anche attraverso il lavoro di Valeri Lobanovski, il primo a introdurre l’utilizzo dei computer, e Arrigo Sacchi, a cui si deve l’utilizzo costante e metodico dei video nella preparazione del match. Tutto il resto, lo hanno fatto l’esplosione delle pay-tv negli anni 90 e il progresso tecnologico che ha permesso ai tecnici di tutto il mondo di disporre nei propri pc (o iPad) di tutte le informazioni necessarie per affrontare al meglio l’avversario. Allo stato attuale, la figura in questione non è ancora stata riconosciuta ufficialmente dalla Federcalcio e dalla FIFA. Non esiste un patentino come accade per gli allenatori, motivo per cui esistono soltanto certificazioni private. In Italia, è SICS – società nata nel 1995 e da allora impegnata a lavorare con club nostrani e internazionali nell’ambito dell’analisi video – a occuparsi della formazione dei match analyst, attraverso corsi come quello tenutosi nel mese di aprile a Coverciano.

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