L'imprenditoria femminile cresce a Taranto: numeri in aumento e nuove sfide
A Taranto e in tutta Italia aumentano le imprese femminili. Le imprenditrici chiedono più sostegno

L’8 marzo non è solo una giornata di celebrazione, ma anche un’occasione per riflettere sulle conquiste e sulle sfide dell’imprenditoria femminile. I dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato mostrano una crescita significativa delle imprese guidate da donne, sia a livello nazionale che locale.
Nel 2024, in Italia si contano 1.307.116 imprese femminili, pari al 22,2% del totale. Tra le aziende artigiane, il 17,5% è gestito da donne, un dato in costante aumento negli ultimi cinque anni. Il nostro Paese è primo in Europa per numero di donne impegnate in attività indipendenti, con 1.522.500 imprenditrici e lavoratrici autonome.
Il panorama a Taranto: numeri e testimonianze
Anche nella provincia di Taranto, l’imprenditoria femminile si consolida. Qui operano 12.679 imprese femminili, pari al 24,6% del totale, che posizionano la provincia al 23° posto in Italia e al secondo in Puglia dopo Foggia. Le imprese artigiane femminili sono 1.344, il 17,9% delle imprese femminili totali, dato che conferisce a Taranto il primato tra le province pugliesi.
Nonostante i progressi, le imprenditrici evidenziano le difficoltà ancora presenti e la necessità di un maggiore supporto. Zaira Mastrovito, titolare di un laboratorio di gastronomia a Taranto, sottolinea il ruolo centrale delle donne nell’economia e la necessità di abbattere gli ostacoli ancora esistenti:
“L’imprenditoria femminile è un motore fondamentale dell’economia ed è protagonista di un cambiamento che sta riducendo il gender gap. Serve però un welfare più efficace, che sostenga le donne nel loro doppio ruolo di lavoratrici e madri.”
Anche Silvia Alfino, artigiana nel settore dell’installazione e manutenzione impianti, evidenzia il contributo di Confartigianato Donne Impresa nella diffusione di un modello economico inclusivo:
“A Taranto cresce un movimento di giovani imprenditrici che vogliono far sentire la loro voce. L’economia femminile è forte e affidabile, ma per garantire pari opportunità serve maggiore impegno da parte delle istituzioni.”
Tra difficoltà e determinazione: le storie delle imprenditrici
Il cammino per le donne imprenditrici resta spesso irto di difficoltà, come racconta Lucia Locantore, titolare di un pastificio artigianale storico:
“Quando ho iniziato, 34 anni fa, pochi sapevano cosa fosse la pasta fresca ripiena. C’era diffidenza, ma con passione e dedizione sono riuscita a far crescere la mia attività. Essere donna e imprenditrice è una sfida continua, ma la qualità e l’onestà premiano sempre.”
Per Anna Gigante Scorpati, titolare di un salone di parrucchiere a Ginosa, l’8 marzo è l’occasione per celebrare il talento e la resilienza delle donne:
“Le donne imprenditrici ridefiniscono il mercato con creatività e determinazione. L’impresa femminile non è solo crescita economica, ma anche equilibrio tra lavoro e famiglia.”
L’auspicio per il futuro
Confartigianato auspica che l’8 marzo non sia solo una celebrazione, ma un punto di partenza per politiche concrete a sostegno delle donne imprenditrici. Il Movimento Donne Impresa si impegna a raccogliere le istanze delle lavoratrici autonome per favorire condizioni di crescita più favorevoli.
L’aumento delle imprese femminili è un segnale positivo, ma il cammino verso una reale parità richiede azioni mirate. Un sistema di welfare più inclusivo e un maggiore accesso alle risorse finanziarie potrebbero fare la differenza, permettendo a sempre più donne di trasformare le proprie idee in realtà imprenditoriali di successo.