Picerno-Bitonto: Presunta combine, diavolo ci mette la coda
Ultima del campionato, stagione sportiva 2018/19, serie D girone H. Si gioca Picerno-Bitonto. In campo neutro, Rionero, e a porte chiuse. La partita è decisiva per la vittoria finale. Picerno, primo in classifica è in vantaggio su Cerignola. Per avere la certezza matematica della promozione in serie C deve portare a casa i tre punti. Questo l’antefatto. Alle volte, però, il diavolo ci mette la coda! Fatti del tutto estranei all’evento sportivo avrebbero portato alla scoperta di uno degli illeciti più squallidi nella storia del calcio italiano. Di tutti i tempi. Tutto sarebbe partito da una intercettazione telefonica effettuata sull’utenza di Antonio Giulio Picci (a fianco nella foto con il presidente Francesco Rossiello). Il calciatore, allora tesserato col Bitonto, avrebbe avuto il proprio telefono sotto controllo a seguito di denuncia per problemi personali di natura finanziaria. Secondo l’accusa, a una prima conversazione telefonica, ne sarebbero seguite tante altre. Dimostrerebbero, le numerose altre intercettazioni, che l’illecito si sarebbe consumato coinvolgendo diversi altri tesserati. Del Bitonto come del Picerno. Da qui il deferimento di Francesco Rossiello, attuale presidente dei neroverdi pugliesi, di Paolo D’Aucelli (detto Paolone) segretario del Bitonto. Del diesse degli stessi Nicola De Santis e poi dei calciatori Anaclerio, Montrone, Turitto, Patierno (detto Kikko) , Picci e Daniele Fiorentino tutti del club pugliese. Deferito anche il Bitonto per responsabilità diretta ed oggettiva. Il Picerno per responsabilità oggettiva. Mitro, direttore generale del Picerno e Vincenzo De Santis all’epoca tesserato per il Potenza (che per questo motivo è stato deferito per responsabilità oggettiva). Secondo l’accusa il calciatore Michele Anaclerio sarebbe stato contattato da Vincenzo De Santis. Lo avrebbe scoperto, la Procura della Repubblica di Bari, da un successivo colloquio telefonico, intercettato, intercorso tra Picci e lo stesso Anaclerio. Di seguito sarebbe entrato nel giro delle intercettazioni anche Kikko Patierno. Per aderire alla combine sarebbe stata avanzata a Vincenzo De Santis una richiesta di 25 mila euro ritenuta, a dire dello stesso, troppo onerosa dal club lucano. Quanto sopra per quanto emerge dalle intercettazioni tra i calciatori del Bitonto. Vincenzo De Santis, interrogato dagli inquirenti federali, avrebbe riferito, nell’illogico tentativo di giustificarsi, che il suo intervento era stato motivato da una richiesta di accredito. 25 ticket per l’appunto per assistere alla gara. Dimenticando (!?) che la partita si sarebbe disputata a porte chiuse, in campo neutro (Rionero) e che il regolamento limitava l’accesso alla stadio a sole 40 unità per società. Inclusi dirigenti e calciatori facenti parte della rosa. Clicca qui per continuare a leggere l’articolo