DI NARDO: `A Torre del Greco non potevamo sbagliare...`

TARANTO
Alessio Petralla
22.10.2015 18:50

Antonio Di Nardo, con la maglia del Cittadella

L'ultima vittoria del Taranto in casa corallina risale alla stagione 2000-01, quando Rigano' e Di Nardò stesero la Turris mantenendo il primato sul Campobasso. Dopo circa quindici anni e tanti gol firmati in Serie B con le maglie di Frosinone, Juve Stabia, Padova  e Cittadella, Antonio Di Nardo, proprio luii che decise quella sfida, torna a parlare, a Blunote, per ricordare quei momenti: "Da qualche giorno indosso la maglia del Chieti ed è la mia prima esperienza in Serie D. Sono convinto sarà un'avventura positiva perchè ogni categoria rappresenta una novità da vivere al meglio".

STAGIONE 2000-01: "A Taranto, in quella stagione, ho vissuto una delle parentesi più belle della mia vita: vincere a 20 anni davanti a 20/25 mila spettatori, in C2, è una cosa  fuori dal comune. Porto quei momenti sempre nel cuore. Ricordo che la stagione, per me, non partì bene visto che nel girone d'andata non giocavo. Con l'arrivo di Silva trovai continuità. Erano altri tempi, emozioni incredibili".

TURRIS-TARANTO 1-2: "Devo esser sincero, non ricordo bene il mio gol. La partita fu difficilissima, anche perchè non potevamo sbagliare, visto il testa a testa con il Campobasso. In quelle partite, nella parte finale della stagione, nasceva sempre una tensione incredibile perchè iniziavamo a vedere l'obiettivo vicino".

L'AMBIENTE: "Non so che tipo di ambiente esista a Torre del Greco, ma storicamente è un campo difficile. Il calcio, per via della crisi, è cambiato e una formazione che si trova al centro della graduatoria non è più seguita come dieci anni fa. Ora la gente preferisce restarsene a casa: questo fattore è un male per il calcio, ma ognuno è libero di far ciò che vuole. Vedo un Taranto più forte e credo che i rossoblù riusciranno a farla franca".

IL TARANTO: "Beh negli ultimi anni in riva allo Ionio si sta facendo un ottimo lavoro sfiorando sempre la promozione. Montervino è una persona preparata e il team di Cazzarò è vicino alla vetta non a caso. Domenica mi aspetto un Taranto che vorrà far la gara trascinato dai suoi forti calciatori. La Serie D è un torneo particolare: guai a staccarsi dalla prima. A dicembre bisogna trovarsi lì per poi affrontare il finale di stagione dando l'accellerata decisiva".

SERIE B E SERIE D: "Dopo tanti anni in B, la mia paura è quella di trovare delle difficoltà. Scendere di categoria è dura. Non conosco questo campionato, visto che le compagine dilettantistiche le affrontavo soltanto d'estate in chiave preparazione. È un calcio diverso: le categorie esistono apposta, ma sono certo che quest'esperienza arricchirà il mio bagaglio".

L'AUGURIO: "Il Taranto deve assolutamente lasciare l'inferno della Serie D. Agli ionici sta stretta anche la cadetteria. Bisogna andare per gradi tornando a essere protagonisti in Lega Pro. Non è possibile che una città come Taranto non riesca a non disputare minimo una terza serie: non esiste una cosa del genere. La tifoseria offre tanto, amano il Taranto pazzamente".

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