Ex Ilva, le richieste delle associazioni autotrasporto al ministro Urso
Le rappresentanze pugliesi di Confartigianato Trasporti, Sna-Casartigiani, Fai-Conftrasporto e Anita-Confindustria hanno incontrato Adolfo Urso e il Commissario Quaranta. Il titolare del Ministero delle Imprese e Made in Italy è giunto al Palazzo del Governo, in via Anfiteatro a Taranto, per incontrare le associazioni datoriali e i sindacati coinvolti nella vertenza ex Ilva.
Le associazioni dell’autotrasporto hanno ribadito la complicata situazione in cui versano le aziende che lavorano per il siderurgico. Queste ultime, a oggi, si trovano nell’impossibilità di continuare a fornire i propri servizi perché hanno la necessità di recuperare i propri crediti, così come la regolarità contributiva e fiscale prevista per legge.
Come emerso in maniera trasversale, non è possibile garantire la continuità produttiva dell’acciaieria senza salvaguardare le imprese dell’indotto e dell’autotrasporto, che finora si sono sobbarcate – in condizioni tutt’altro che facili – l’onere di assicurare il funzionamento degli impianti, l’approvvigionamento di materie prime e la consegna di prodotti. Le misure contenute nei decreti sin qui emanati dal Governo non appaiono sufficienti: il sistema attualmente previsto infatti, incentrato sulla previsione di garanzie agevolate, non consente l’accesso al credito della maggior parte delle imprese, allo stato in una situazione di “non bancabilità”.
Queste, pertanto, le richieste avanzate dalle associazioni:
- vincolare quota parte delle risorse stanziate con il decreto per il commissariamento dell’ex Ilva al pagamento integrale dei crediti vantati dalle imprese di trasporto fornitrici di Acciaierie d’Italia, prevedendo un fondo ad hoc con ristori certi per l’indotto che ottenuta la liquidità garantirebbero l’operatività a salvaguardia della continuità aziendale dell’acciaieria. A tal fine, si auspica che vada a buon fine l’ipotesi, annunciata nel corso della riunione dal Ministro Urso, di utilizzare le risorse messe a disposizione dalla Regione Puglia, attraverso la surroga dei debiti con un limite economico che non prefigurerebbe gli aiuti di Stato. Nella definizione delle soglie di intervento si dovrebbe avere adeguato riguardo al mondo dell'autotrasporto le cui aziende hanno costi fissi di gestione che nella fattispecie assorbono già circa l'80 % del fatturato;
- assicurare tanto alle imprese contraenti dirette quanto a quelle che operano in subappalto o subvezione la sospensione degli oneri previdenziali e fiscali per il periodo di amministrazione straordinaria, garantendo in ogni caso la regolarità del DURC (obbligatorio per le aziende di trasporto) così da consentire loro di continuare a lavorare, avendo riguardo alla totalità delle imprese operanti lungo la filiera, anche sotto il profilo della collocazione geografica di estensione dell’indotto, ben più vasta rispetto a quella a ridosso degli stabilimenti;
- insediare un tavolo permanente di confronto tra il Commissario, la governance aziendale e le principali associazioni di categoria per garantire, da ora in avanti, una gestione trasparente e corretta dei rapporti commerciali con le imprese fornitrici, a partire dalla revisione dei meccanismi che sovraintendono all’assegnazione dei servizi di trasporto tramite la piattaforma aziendale. In particolare, occorre lavorare in direzione di contratti standard che prevedano non solo tariffe trasparenti e adeguate ma anche una corretta gestione dei rapporti di subappalto e sub-vezione, troppo spesso proliferati senza controllo negli ultimi anni, puntando altresì a recuperare le tante piccole imprese del territorio espulse dal ciclo produttivo nel corso dell’ultima gestione tramite inserimento di una clausola sociale. Le associazioni a tal proposito sottolineano l’importanza di addivenire alla sottoscrizione di accordi unitari relativi alla fornitura dei servizi di autotrasporto, che possano garantire equità nei rapporti e scongiurare fenomeni di distorsione tra le imprese coinvolte;
- prevedere adeguati ammortizzatori sociali per i dipendenti delle imprese coinvolte nella crisi, prestando attenzione alla copertura anche di tutte le imprese che lavorano in subappalto o subvezione.
Le suddette associazioni lanciano infine un accorato appello all’unità degli autotrasportatori: in questa fase così delicata della vertenza l’azione comune è l’unica garanzia per scongiurare il ripetersi delle incresciose situazioni dell’ultimi anni, che proprio nella prassi delle trattative ad-personam e nella capacità della committenza di frammentare la rappresentanza collettiva hanno trovato sponda e occasione di proliferare a danno dell’intera categoria.