Taranto: Sconfitta dolorosa da cui trarre una lezione
La nostra analisi dopo la gara con il Portici
Nelle ultime settimane, la frase 'solo il Taranto può perdere questo campionato' è diventata sempre più ricorrente, non solo tra i tifosi. Ultimo in linea di successione a dichiarare tale aforisma era stato Carmelo Condemi, tecnico del Portici, proprio a Blunote alla vigilia della gara contro i rossoblù. Frase che può benissimo tornare utile per descrivere l'incontro dello Iacovone, valevole per la ventinovesima giornata. Un testacoda che solo i ragazzi di Laterza potevano non sfruttare per compiere un notevole passo in avanti verso l'obiettivo finale. I campani, per quanto ben organizzati, non dispongono dei mezzi tecnici per poter impensierire la miglior difesa del campionato. E questo mister Condemi lo sa bene. Lo dimostra l'atteggiamento tattico con cui i suoi hanno saccheggiato il capoluogo ionico. Difesa a cinque, linee molto strette e pochi spazi per gli inserimenti di Nicolas Rizzo. Schieramento tipico di chi spera in un errore dell'avversario per ripartire in transizione. Dopo la rete di Gonzalez al 25', i rossoblù scelgono di accontentare gli ospiti commettendo gravi amnesie tecniche. Guaita, Gianmarco Rizzo e Boccia rendono vano anche il gol del momentaneo 2-2 firmato Diaz. Proprio i disimpegni del centrale e del giovane terzino creano perplessità, poiché entrambi stanno disputando una stagione da protagonisti (in positivo, ovviamente). Che questi errori siano la diagnosi di un calo fisico e psicologico di tutto il gruppo? Difficile dirlo, impossibile averne la certezza. Gli ultimi risultati (2 punti nelle ultime tre gare) terrorizzano gli animi dei tifosi rossoblù, rimasti per troppo tempo nelle sabbie mobili del dilettantismo e ansiosi di recuperare i fasti di un tempo. Dalla sconfitta col Portici, però, si può trarre un insegnamento: mai fare calcoli, nel bene o nel male. L'esperienza (ahinoi!) in questa categoria ci racconta come molte squadre si affaccino a partite di spessore con lo stesso atteggiamento mostrato dalla compagine campana. Gli infortuni non aiutano, la condizione fisica di alcuni giocatori nemmeno ma il destino rimane nelle mani di Marsili&Co. A proposito del capitano, il suo progressivo recupero, unito a quelli di Santarpia, Corado, Sposito e Guaita non giustificano l'eccessivo pessimismo attorno al futuro prossimo di questa squadra. D'altronde, per permettere alla barca rossoblù di attraccare al porto chiamato 'Serie C' conviene remare tutti nella stessa direzione, vero?