Taranto: Lente d’ingrandimento sulle discipline del mare
(Di Fabio Dal Cin) Taranto, in una ritrovata consapevolezza della sua vocazione marittima legata alla storia, alla geografia, a fattori produttivi e paesaggistici, si scopre luogo sempre più adatto alla pratica degli sport di mare. La Regina dello Ionio,uno dei suoi più celebri appellativi, assiste compiaciuta all’invasione di un nuovo “popolo del mare”che, armato di tavole e vele, colora tutto l’anno i nostri litorali. Parliamo di sport acquatici come il SUP, acronimo di Stand Up Paddle, il windsurf, il kitesurf e il surf, giovani “ambasciatori” del nostro mare. Il SUP in particolare, ha visto negli ultimi anni attrarre centinaia di tarantini e turisti alla scoperta di un modo nuovo e semplice di apprezzare le bellezze delle nostre coste e la limpidezza delle acque. Permette di “passeggiare” sul mare stando in piedi su una grossa tavola e remando con l'apposita pagaia (mai chiamarlo remo, gli addetti ai lavori non ve lo perdonerebbero!), oltre la disciplina, è quasi una filosofia di vita basata su meditazione, relax e allenamento fisico. A Taranto e provincia sono sempre più numerose le associazioni sportive che, oltre al piacere di pagaiare, svolgono opera di divulgazione scientifica, storica e, cosa buona e giusta, anche gastronomica del territorio. Scivolare sull’acqua, osservare le diverse torri cavallare di avvistamento disseminate lungo le coste o insediamenti protostorici, praticare lo yoga o il birdwatching, sono parte delle potenzialità di questa disciplina. Anche questa è “cultura del mare”! Il SUP, per le sue caratteristiche, è adatto inoltre per tutte le età ed è possibile praticarlo tutto l’anno, infatti da maggio a ottobre è sufficiente indossare una licra protettiva, per il resto dell’anno le temperature miti del golfo di Taranto permettono di uscire in totale comfort protetti da una muta. La temperatura dell’acqua? In questi giorni di circa 14°, sicuramente fredda, ma molto più accessibile rispetto ad altri mari italiani. Più selettivi, ma sempre più diffusi sulle coste tarantine, sono anche il windsurf e il kitesurf. In questo caso è il vento il vero protagonista, e la gente del posto oramai sà, in base alla direzione dei venti, dove andare ad ammirare la moltitudine di coloridelle vele, se si parla di windsurf, o di ali, se si parla di kite, che popolano il mare: è così che con i venti settentrionali, fotografi amatoriali e professionisti o gente comune si soffermano ad ammirare le evoluzioni degli atleti al “viale del Tramonto” di San Vito, oppure, con i venti dai quadranti meridionali, da Lido Azzurro a marina di Lizzano. Il surf? Sovente capita di leggere sul volto della gente incredulità quando si parla di onde nel golfo di Taranto, ma niente di più errato! A valle delle mareggiate da sud, oppure quando le nostre coste sono lambite da perturbazioni da levante, si assiste (o si attende) all’arrivo dell’onda lunga, se glassy ancora meglio. Gli spot? Meglio non pubblicizzarli, i surfisti sono gelosi. Tuttavia, è un segreto presto svelato, basta spostarsi con la macchina dalla città verso sud per capire dove escono centinaia di amanti della tavola. Non sarà raro, infine, osservare tavole paragonabili a piccoli “tappeti volanti” che navigano sollevate a pochi centimetri dall’acqua: sono le nuove discipline del wing foil e del windsurf foil. Ma questa è un’altra storia... (Foto Fabio Dal Cin)