Lega Pro - Girone C: Lo Monaco, "Catania rischia l'implosione"

Serie C
Redazione
26.10.2016 11:38

«Il Catania rischia di implodere». A dirlo, stavolta, non è un commercialista ‘sconosciuto’ o un giornalista ‘disfattista’: è Pietro Lo Monaco. Da giugno nuovamente direttore generale, è tornato nella stanza di comando a Torre del Grifo con l’incarico – nei prossimi cinque anni – di rilanciare la squadra verso la serie A. In questo momento la priorità pare essere - come scrive mondocatania.com - tenere a galla la società in mezzo al mare di debiti in cui si trova. Il ‘quibus’ necessario per aumentare le possibilità di riuscirci si chiama denaro. Quello che deve mettere a disposizione la holding Finaria, di cui il Catania fa parte e della quale Antonino Pulvirenti è il proprietario.

«Quando io sono arrivato, la proprietà mi ha garantito che avrebbe messo a disposizione il quibus per sistemare i debiti – dice Lo Monaco a MondoCatania – Al momento, abbiamo fatto i miracoli senza niente». Perché il Catania possa attingere alla liquidità attesa da Finaria, la holding deve prima vedersi approvvato dai creditori un piano di rilancio industriale, che riguarda non solo il club rossazzurro ma tutte le aziende del gruppo. «Il problema che si è venuto a creare è stato generale», conferma il dirigente del Catania. Pare, insomma, che tanto i problemi quanto i destini del gruppo siano legati a quelli delle singole sue componenti.

«I debiti pregressi vanno sanati il prima possibile – continua Lo Monaco – perché questa è una situazione che se dovesse continuare così, è senza via d’uscita. Ha una sola fine logica». Quale? «Il rischio di implodere c’è. I debiti sono troppi, sono tanti». Quanti? « Il bilancio l’abbiamo portato da meno 16milioni di euro a meno 11milioni di euro». Alcuni debiti verso altri club sono stati appianati, ma questo pare non bastare. «Se non c’è il quibus per andare a regolare tutte le transazioni fatte, che dipende dal piano di risanamento di FInaria, il rischio resta, seriamente». Un rischio frutto di guai che hanno origini ben immaginabili: «I guai sono guai, e sono stati fatti – commenta – La nostra gente dice di essere stanca, ma la realtà è questa».

Senza essere stato prima risanato dai debiti, il Catanoa non può essere né venduto, come scritto da MondoCatania, né rilanciato, come detto da Lo Monaco. A occuparsi dell’aspetto finanziario, indispensabile per il piano industriale, è il presidente del consiglio di amministrazione di Finaria, e del Calcio Catania, Davide Franco. Da quando ha accettato l’incarico non manca mai alle partite che si giocano al Massimino. I contatti con Lo Monaco sono costanti, e il direttore generale rossazzurro è fiducioso dei buoni esiti del lavoro svolto da Franco: «Il quibus dipende da questo. So che siamo a buon punto». A dirla tutta, i tempi d’attesa previsti pare si siano allungati per ragioni burocratiche legate al parere delle banche.

Nel frattempo le scadenze non aspettano il Catania. Nella scorsa stagione come in questa – per fatti avvenuti però quando Lo Monaco non era ancora ritornato al comando – la squadra è stata penalizzata dalla Figc per non avere rispettato i termini di alcuni pagamenti. Guaio non dovuto alla negligenza dei dirigenti di allora ma, pare, all’assenza di quel ‘quibus’ che continua a non abbondare. «Abbiamo pagato tutte le scadenze finora – rassicura Lo Monaco – E punti di penalizzazione non ne prenderemo più». La barca, insomma, dice Lo Monaco, pare ondeggi molto meno da quando al timone è tornato lui. La rotta verso il porto pare segnata ma all’orizzonte, ancora, c’è solo mare. Sempre quel mare di debiti.

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