Taranto: La Lega Pro non è mai stata così vicina...

TARANTO
Vito Galasso
08.07.2016 18:02

Mors tua, vita mea. Come tra eserciti in guerra, ogni società rappresenta un gladiatore nell'arena che spera nel fallimento di un avversario per poter salire di rango. Così in Lega Pro si dà ampio spazio all'arte del gufare con molta compiacenza. Ogni fallimento è un sussulto di felicità, ogni lacrima vale un sorriso. Dopo anni di disgrazie, sembra che il Taranto abbia invertito la rotta e trovato la stagione positiva. Infatti, quest'estate potrebbe essere quella giusta per tornare nel calcio professionistico. Con il ritorno del format a 60 squadre, il fallimento di Martina e Lanciano e la rinuncia del Bellinzago, i posti liberi per il prossimo campionato di serie C sarebbero almeno nove, o meglio otto più uno. Il numero a parte è dovuto al fatto che non si tratterà di ripescaggio, bensì di sostituzione di organico. In tal caso, il posto del Bellinzago verrebbe preso dalla Caronnese, seconda classificata nel girone A di serie D. Il club varesotto non pagherebbe alcun fondo perduto, ma sarebbe costretto a trovare una nuova casa in pochissimo tempo. Si passa, quindi, al criterio dell'alternanza tra squadre retrocesse dalla Lega Pro e vincitrici dei play off in serie D. Per illecito sportivo non sono ripescabili L'Aquila, Pro Patria e Savona, mentre per illecito amministrativo sono fuori Ischia e Lupa Castelli Romani. Quest'ultima, ora Racing Roma, capeggiata da Antonio Pezone, ha ammesso di avere i soldi per fondo perduto e fideiussione e nel caso in cui non fosse accolta la richiesta di ripescaggio non si iscriverebbe nemmeno in D. Per giunta, la società ha sede a Frascati e finora ha disputato le gare casalinghe a Rieti solo grazie a una deroga, che oggi non potrebbe più avere. Tra quelle di Lega Pro restano Melfi, Cuneo, Albinoleffe e Lupa Roma. La prima, nei giorni scorsi, ha subito un deferimento per il mancato versamento delle ritenute Irpef e dei contributi INPS nei mesi di gennaio e febbraio, tuttavia il caso non dovrebbe inficiare sulla risalita perché non ricadrebbe sulla stagione passata ma su quella futura; la seconda è alla finestra, sperando che abbia messo a posto l'impianto di illuminazione del "Paschiero": nell'incertezza più assoluta il patron dei piemontesi preferisce essere attendista (potrebbe essere troppo tardi!); la terza, invece, salterà un giro perché è già stata ripescata l'anno scorso, però si ripresenterà in seconda battuta per carenza di organici; la quarta, infine, da giugno si è trasferita a Tivoli, il cui impianto necessiterebbe di una ristrutturazione. Tra quelle di serie D le uniche ad avere tutte le carte in regola sono Fondi e Fano. Lo stadio dei marchigiani sarà ultimato entro il 15 luglio. Parola del sindaco Seri. Situazione delicata per l'Olbia, che avrebbe voglia di Lega Pro, ma il catino del "Nespoli" non è a norma. Sono stati stanziati dei soldi per i lavori degli impianti di videosorveglianza e illuminazione, la cui fine è prevista prima dell'inizio del campionato. Troppo tardi anche per loro! Gavorrano e Correggese hanno detto no al fondo perduto, il Campodarsego non ha lo stadio, mentre la Cavese deve fare i conti con l'illecito amministrativo di due anni fa. Il Lecco, dulcis in fundo, ha gravi problemi economici: mentre scriviamo dovrebbe esserci il passaggio di consegne. In seconda istanza, sarebbero pronte le finaliste dei play off di serie D. La maggior parte ha rinunciato per inadeguatezza della struttura o per penuria finanziaria. Il solo Forlì dovrebbe avere carta bianca. Torres e Frattese sono fuori dai giochi per illecito. Se le squadre non dovessero bastare, entrerebbe in gioco il Taranto, che deve fare attenzione solo alla schizofrenia del presidente del Grosseto. Se i posti non dovessero essere sufficienti? Niente paura, ci sono altre dirigenze in pericolo. In primis, il Rimini, il cui sindaco sta lavorando per iscrivere la squadra in Eccellenza. Poi ci sono il Pavia e i suoi 4.5 milioni di euro di debiti. Il fondo finanziario romano, guidato da Alessandro Nuccilli (sì, proprio lui, cari tarantini), che ha intenzione di acquistare la società, presenterà entro il 12 luglio la fideiussione e poi penserà alla ricapitalizzazione. Sarà vero? Ricordiamo che Nuccilli lasciò il Foligno a causa di enormi perdite economiche. Il passaggio di proprietà è previsto proprio oggi. Anche a Siena stasera il duo Durio-Trani acquisirà la maggioranza delle quote del presidente Ponte. Il 13 luglio è prevista l'udienza per la richiesta di fallimento del Como. L'istanza è stata effettuata in seguito a una trasmissione di atti formalizzata dal giudice civile, il quale aveva dato ragione all'ex presidente Enzo Angiuoni, che a sua volta chiedeva di essere sollevato da una garanzia fideiussoria di 700.000 euro circa sul mutuo di Orsenigo. Inoltre, ci sarebbero insolvenze di centinaia e centinaia di migliaia di euro nei confronti di INAIL e Agenzia delle Entrate. A Caserta Tilia ha acquistato il 91% del pacchetto societario, manca la fideiussione non presentata da Lombardi. Il nuovo massimo dirigente campano ha detto ai tifosi di restare tranquilli. Carrarese e Prato hanno sistemato le rispettive grane e stanno ricostruendo la struttura societaria. Il Modena ha fatto l'iscrizione, ha pagato la fideiussione e le ultime tre mensilità, ha ricapitalizzato e ripianato le perdite di esercizio, ma deve far rientrare 900.000 euro (i più informati parlano di oltre di 2 milioni di euro) entro il 15 luglio. Inoltre c'è il sequestro delle quote sociali perché il presidente Antonio Caliendo è stato accusato qualche mese fa di evasione fiscale e riciclaggio. Qualche settimana fa si era fatta avanti una cordata rappresentata dall'ex portiere Ballotta, che chiedeva la società gratis in cambio del ripianamento dei debiti. Caliendo avrebbe chiesto un milione di euro. Akragas e Messina hanno presentato fideiussioni irregolari, però rischiano solo una penalizzazione. È quasi certo che uno dei posti in Lega Pro sia riservato al Taranto, eppure la tifoseria sembra non crederci, ha l'atteggiamento di San Tommaso: se non vedo, non credo. Lo dimostra l'andamento della campagna abbonamenti, ferma a 200 sottoscrizioni in 20 giorni, una media di dieci al dì. Troppo pochi. In un rapporto d'amore, come lo definiscono i tifosi, la fiducia è tutto e se non osano adesso che si parla di certezza piuttosto che di speranza, quando avranno intenzione di supportare la dirigenza e la squadra ionica? Intanto, entro il 12 luglio bisogna rispettare l'iscrizione al campionato di serie D.

Nella foto: Lo stadio "Iacovone" sta per tornare a respirare profumo di Lega Pro

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