Le realtà più importanti della provincia calcistica italiana
Il mondo del calcio in Italia è fatto di tante realtà, alcune più illustri e altre meno gloriose. Tuttavia, essendo uno sport molto praticato e diffuso, a livello culturale il pallone è diventato uno spettacolo importante sotto molti punti di vista e che ha offerto varie rappresentazioni durante il suo sviluppo. Per questo, di seguito andiamo a ricordare quali sono state le più divertenti realtà della provincia calcistica italiana degli ultimi 50 anni.
Le imprese del Perugia negli anni '70 e 2000
Una delle più particolari è senza dubbio il Perugia, una squadra che visse due epoche dorate, la prima negli anni '70 e la seconda all'inizio del nuovo millennio. Per quanto riguarda il primo periodo va ricordata soprattutto la stagione 1978-89, quando la squadra del Grifone era allenata da un tecnico sapiente come Ilario Castagner. Durante l'annata in questione, la squadra umbra arrivò addirittura al secondo posto del campionato di Serie A, distinzione che non solo le fece sfiorare l'impresa di vincere uno Scudetto ma le valse anche il soprannome ancora oggi vivissimo di 'Perugia dei miracoli', quando ancora non imperversava il fenomeno calcio mercato ma i campioni venivano fatti in casa. Circa vent'anni dopo, al Renato Curi si visse un periodo di belle soddisfazioni in Serie A sotto la presidenza dell'istrionico Luciano Gaucci. Prima Carlo Mazzone e poi Serse Cosmi presero il timone della squadra biancorossa portandola a grandi risultati. Cosmi, soprattutto, fu bravissimo a trascinare il Grifone prima all'ottavo posto in campionato e poi alla vittoria della Coppa Intertoto. Quegli anni a Perugia si fecero notare, inoltre, giocatori come l'uruguaiano Fabian O'Neill, il brasiliano Zé Maria e il difensore Marco Materazzi.
Quando Corvino convocava talenti mondiali a Lecce
Lasciando O'Neil e Zé Maria che furono in seguito acquistati dall'Inter, squadra con la quale Materazzi, noto testimonial della marca sportiva Nike, avrebbe vinto il triplete nel 2010, arriviamo al calcio pugliese. Più o meno nello stesso periodo storico nel quale il Perugia faceva storia in Serie A, mietendo anche vittime illustri, nel Salento si vedevano i frutti dell'ottimo scouting da parte di un osservatore di primo livello, ossia Pantaleo Corvino, ingaggiato dal club giallorosso nella primavera del 1998. Nativo della zona, Corvino fu il grande artefice dell'arrivo di tantissime nuove leve di belle speranze in un Lecce che oggi è sicuramente tra le favorite alla vittoria della Serie B secondo i pronostici sulle scommesse sportive di inizio marzo relativi al campionato cadetto, nel quale la società salentina si trova in zona di promozione diretta. Tra i più forti vi furono sicuramente l'uruguaiano Ernesto Chevanton, un attaccante dotato di grande velocità e di una tecnica fuori dal comune, e poi in seguito due balcanici che al Lecce avrebbero fatto il botto. Parliamo di Mirko Vucinic e Valeri Bojinov, quest'ultimo passato alla storia come un grande portento europeo in Serie A, tanto da attirare l'attenzione di una società importante come il team calcistico della Fiorentina, un club che negli anni precedenti aveva avuto in attacco atleti come l'argentino Gabriel Omar Batistuta e il brasiliano Edmundo. In quegli anni, a cavallo tra il vecchio e il nuovo millennio, il Lecce visse stagioni di grande livello in Serie A.
Il Foggia di Zeman dei primi anni '90
Uno dei protagonisti di quei mitici anni al Via del Mare è stato il tecnico boemo Zdenek Zeman, il quale aveva iniziato a farsi conoscere in Sicilia negli anni '80 e si era fatto notare soprattutto per dare un importante contributo alla crescita di molti attaccanti, i quali con lui finivano per disputare la loro migliore stagione di sempre. Partendo da Totò Schillaci fino allo stesso Vucinic a Lecce, l'allenatore ceco ha fatto esprimere al meglio a livello offensivo tutte le sue squadre. La prima grande scintilla, tuttavia, ebbe luogo a Foggia, dove Zeman allenò in prima istanza dal 1989 al 1994. Con il presidente Pasquale Casillo a dirigere e anche grazie all'apporto del direttore sportivo Peppino Pavone, il boemo fu capace di dare vita a un sogno fatto di tantissimi goal e di uno spettacolo unico che diede vita al fenomeno Zemanlandia, qualcosa che ancora oggi è nelle menti degli appassionati di calcio italiano. A suon dei goal di giocatori come Beppe Signori e Roberto Rambaudi, che poi avrebbero fatto il grande salto, Zeman ottenne due noni posti in Serie A con il Foggia, e questi risultati sono ancora ricordati con affetto dai tifosi rossoneri, autentici privilegiati di uno degli spettacoli più belli del calcio provinciale italiano.