TARANTO: Papagni, "Non abbiamo rubato nulla..."
Un bugliolo di cemento armato lanciato sulla porta avversaria ha impedito al Cosenza di oltrepassare la linea di porta e giungere quantomeno al pareggio. Il Taranto, dal canto suo, dice grazie al muro eretto dal portiere Maurantonio e a quel capolavoro di Bollino che ricorda vagamente una magia di Del Piero. Papagni pensa ai dettagli: «Ci eravamo riproposti, dopo la brutta figura di domenica, di giocare palla dalle retrovie e di fare qualcosa in più in fase di possesso. Sono soddisfatto perché ho notato un sostanziale miglioramento. Siamo consapevoli di non essere ancora al massimo della forma, tuttavia bisogna tenere presente che occorre inserire della benzina nelle gambe e trovare la continuità fisica. Non è semplice lavorare perché molti giocatori sono arrivati alla spicciolata».
In due partite gli ionici hanno dimostrato di avere una solida struttura dietro la linea Maginot. «Abbiamo una buona capacità difensiva perché cominciamo a proteggere dagli attaccanti e questo aiuta moltissimo la retroguardia - ammette Papagni -. Questo ci fa essere contenti perché stiamo affrontando un campionato tosto. Stendardo è uno dei giocatori più importanti della nostra rosa, ma sicuramente non è l'unico che può sostenere la difesa. Su Lo Sicco, invece, avevo qualche remora sulla condizione fisica in quanto non sapevo se fosse in grado di giocare per tutti i novanta minuti. Garcia, infine, è inserito da tempo nel gruppo, quindi non è una novità, almeno per noi».
Si dice che la miglior difesa sia l'attacco, ma non è il caso del Taranto. «La mia squadra ha disputato una buona partita contro una formazione organizzata, di qualità, con il migliore allenatore della categoria - dice il trainer rossoblù -. Non pensiamo di aver rubato i tre punti, anche se il Cosenza meritava di più. Il vantaggio ci ha aiutato parecchio dal punto di vista fisico e psicologico».
Il campionato di Lega Pro mette sul pulpito formazioni di un certo cabotaggio e non sarà facile rimanere a galla. «Questo è un torneo con organici importanti. Dal punto di vista della pressione esterna siamo felici di viverlo. Noi continueremo a lavorare con determinazione, compattezza e sacrificio. Contro il Cosenza abbiamo espresso una prova d'unità interiore e certi risultati non si ottengono se lo spogliatoio non è assemblato, al di là dei limiti. A prescindere dal curriculum dei singoli, io mando in campo i giocatori che mi dimostrano di più nel corso del lavoro settimanale».
Nella foto Salvatore Mannarino: Aldo Papagni mentre dà indicazioni ai suoi