Taranto: Ciullo, quando la normalità fa notizia...
Può la normalità far notizia? Ora come ora si, perché il Taranto in questo momento ha ritrovato continuità ma soprattutto punti in classifica. Dall'avvento del nuovo tecnico, Salvatore Ciullo, più di qualcosa è cambiato, non solo esser da due giornate fuori dai playout. Andiamo con ordine.
DISCORSO ALLA SQUADRA Prima di accettare l'incarico ha voluto sapere tutto e parlare in maniera chiara ai ragazzi. Ha chiesto sacrificio e voglia di combattere, adattarsi anche a ruoli non propri per amore della maglia e della città. Pambianchi ha fatto l'esterno di sinistra con risultati anche positivi, non si è risparmiato e a Catania ha colto una ammonizione pesante che farà saltare il match col Catanzaro.
CONDIZIONE FISICA E SOLIDITÀ MENTALE Sembra che la squadra corra di più, abbia più consapevolezza dei propri mezzi, desiderosa di dimostrarlo in ogni contrasto o tiro, cercando magari la giocata senza paura, sbagliandola o azzeccandola. E' un Taranto che ha messo sul cammino della salvezza quegli attributi che non si erano visti per gran parte della stagione.
FEELING CON I TIFOSI Prima della gara col Foggia spronati dai ragazzi della Curva Nord. A fine gara l'abbraccio. Poi la visita durante la partitella del giovedì e, infine, quel saluto ai "6 di Catania". Il messaggio è chiaro: uniti si vince e si superano gli ostacoli. I tifosi con la squadra sembrano aver trovato il giusto collante per non staccarsi più da qui sino al termine della stagione.
LO SICCO-PIRRONE La sera del 31 gennaio, Fabrizio Lo Sicco era in viaggio verso Messina, sette giorni dopo in campo nonostante la testa fosse ancora frastornata dalle ultime ore di mercato. Si pensava a un calciatore perso, ma col nuovo corso è diventato un tassello quasi insostituibile: rendimento molto elevato e inaspettato. Giuseppe Pirrone da fuori lista a due spezzoni di partita, con l'exploit a Catania. L'acquisto di gennaio, a centrocampo, sembra davvero essere lui. E non è detto che col Catanzaro abbia la chance di partire dall'inizio vista l'assenza (praticamente certa) di Guadalupi.
RECUPERI PONDERATI Gli inserimenti nell'undici titolare hanno una logica: chi sta bene gioca, chi non è al massimo recupera per essere presente dalla gara successiva. Esempio eclatante è quello di Mariano Stendardo: alla prima settimana piena di lavoro subito in campo per l'ottimo Magri. Viola non al top dopo Foggia, dentro Potenza, che nel frattempo ha ripreso dall'infortunio.
MODULO: 4-3-3 E NON SOLO Ciullo non ha mai negato che il suo modulo sia il 4-4-2, ma, al tempo stesso, non è legato all'impianto tattico pensa più ad esaltare i calciatori a sua disposizione. A Taranto ha iniziato col 4-3-3, ma a gara in corso ha giocato col 4-1-4-1. Lo ha fatto col Foggia e col Catania, quasi a presagire un possibile passaggio al 4-4-2 quando avrà, infermeria permettendo, degli esterni che spingono. E gli esterni sono Paolucci e Potenza con Viola a sostegno di un Magnaghi ritrovato nello spirito e, pare, anche nel gol.
SPOGLIATOIO UNITO Ogni dichiarazione dei calciatori del Taranto è volta sottolineare come col tecnico si debba dare qualcosa di più. La linea di pensiero unica, quasi a rimarcare uno spogliatoio unito dentro e fuori, che si diverte a giocare a calcio senza paura. I 4 punti su 6 sono un dato inequivocabile e incontrovertibile, contro squadre più forti che non hanno preso il Taranto a pallonate.
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