Taranto: Panarelli, ‘Non immaginavo di tornare così presto’
Il tecnico si presenta: ‘Ringrazio il presidente Giove: da persona intelligente ha messo da parte l’orgoglio tornando sui suoi passi’
"Pensavo che un giorno sarei tornato sulla panchina del Taranto, ma non immaginavo così presto. Solo una persona intelligente come il presidente poteva fare un passo indietro richiamandomi: se sono qui è grazie a lui. Quando ci siamo incontrati abbiamo ripercorso in maniera schietta la passata stagione, analizzando, anche aspramente, gli errori commessi dall'una e dall'altra parte. Penso che ormai mi abbiate conosciuto: con me gioca chi sta meglio, chi ama la maglia, la città che rappresenta e non mette davanti personalismi. Ho grande rispetto per l'allenatore, con la A maiuscola, che mi ha preceduto, quindi non esprimo giudizi sulla passata gestione, ma prima di capire perché i risultati non sono arrivati voglio parlare con i calciatori. Ritrovo un Taranto più forte di quello della stagione scorsa, costruito per raggiungere traguardi importanti: come ho già spiegato, non ho pregiudizi, tutti partono sulla stessa linea. Cosa mi ha chiesto il presidente? Di vincere il campionato. Mi ha accontentato in tutto e per tutto dandomi grande fiducia. Non vedo l'ora di operare. Guaita, Genchi e D'Agostino? La società ha allestito un rosa competitiva, non esistono solo quei tre. A me non piace parlare dei singoli, è sempre il gruppo che fa l differenza. Sono pronto a mettermi a disposizione della squadra e loro faranno altrettanto con me. Prima di ogni cosa, voglio confrontarmi con i calciatori e comprendere il loro stato d'animo: il passato è passato, in questo momento siamo tutti in discussione, pertanto dovremo fare quadrato, spalleggiarci e cercare di invertire la rotta immediatamente. Se devo dimostrare qualcosa a qualcuno? Al presidente Giove perché mi ha rinnovato la sua fiducia".