Emergenza Coronavirus: Pci Taranto, ‘Riaprire ospedali di Taranto e provincia’
Vogliamo innanzitutto ringraziare tutto il personale impegnato in corsia e offrire la nostra solidarietà alle famiglie delle vittime e dei malati. L’Italia e il resto del mondo vivono momenti molto difficili per la diffusione del virus (covid-19) comunemente chiamato coronavirus. I dati sono molto preoccupanti dall’inizio dell’epidemia e purtroppo finora non si arrestano. La regione più colpita è la Lombardia, seguono l’Emilia Romagna e il Veneto. La questione preoccupante è che i dati sono incerti poiché il covid-19 coronavirus è sempre costantemente in mutazione ed è dunque molto difficile attualmente trovare un rimedio. Il PCI di Taranto vuole esprimere il forte ringraziamento a tutti coloro che dall’inizio dell'epidemia fino ad oggi, lavorano in prima fila e combattono e lottano costantemente per evitare la diffusione dell’epidemia ossia tutti gli OOSS, medici, infermieri, forze della protezione civile e Croce Rossa, tutti i volontari che costantemente sono impegnati a sopperire a volte integrare e sostituire il lavoro di medici e paramedici. E' emergenza e ce ne stiamo rendendo conto. Ma non dovrebbe essere così, mancano gli spazi negli ospedali, i macchinari per I malati , il personale per garantire al personale medico sanitario turni compatibili con l'emergenza e degenza e cure utili agli assistiti; pertanto non possiamo non rimarcare che il danno è stato fatto molto tempo fa quando i governi che si sono succeduti, ma sopratutto tutti Presidenti regionali del Mezzogiorno e della Puglia in primis hanno fatto tagli (pesantemente a scapito dei contribuenti ed ora evidentissimi) sulla sanità pubblica (oggi si tenta di integrare infermieri dottori ecc ecc per la carenza del personale sanitario, di strumenti minimi e importantissimi).
RIAPRANO GLI OSPEDALI a TARANTO e PROVINCIA La cosa più seria che può fare Emiliano ora è abolire il piano di “riordino” ospedaliero (leggi disintegrazione territoriale). Solo qui in provincia di Taranto, rilanci alla grande il S.Marco di Grottaglie, ripristini il Pagliari di Massafra, ridotto a cronicario, rilanci e sviluppi il Giannuzzi di Manduria, ridia nuova vita all’ex Umberto I di Mottola, semidistrutto. Le parole stanno a zero, ora parlino i fatti: riaprire tutti i pronto soccorso e gli ospedali del territorio jonico e della Regione! Il Governo Italiano ha varato un decreto “cura Italia” per i medici, lavoratori, famiglie e imprese. il Governo è intervenuto con nuove misure per l’emergenza del virus cov-19 . In particolare per sostenere il sistema Sanitario nazionale ma anche il tessuto economico e le famiglie, sono state attivate risorse per 350 miliardi, di cui 3,5 miliardi per la sanità, 10 miliardi per il lavoro: insomma è una manovra poderosa, i soldi ci sono, quindi utilizziamoli al meglio. Più complessivamente vogliamo ribadire, come del resto abbiamo sempre detto e proposto, pressoché inascoltati, che la sanità non è un costo per uno Stato civile e non si deve ridurre ad una voce “appalto” ai privati per risparmiare, cosa che nel tempo ha creato guasti peggiori dei previsti rimedi. Dei servizi annessi e connessi, aumento dei contributi alla ricerca, assunzioni del personale con contratti a tempo indeterminato, togliere il numero chiuso a Medicina, aumentando tutte le strutture e i presidi sanitari utili alla prevenzione della salute dei cittadini. Perchè il diritto alla salute è sancito nella Costituzione Italiana, non è un privilegio, ma un diritto umanitario. Ce la faremo. (PCI sez.D’Ippolito-LaTanza via D’Alò Alfieri nr.4 Taranto)