Taranto: Giunta propone cittadinanza onoraria post mortem a Gio Ponti
Il grande architetto che progettò la Concattedrale
Giovedì scorso la Giunta ha ratificato la proposta del sindaco Rinaldo Melucci che chiede al Consiglio Comunale di deliberare il conferimento della cittadinanza onoraria post mortem a Gio Ponti, il grande architetto che progettò la Concattedrale di Taranto. Ciò sulla base della delibera con la quale proprio il Consiglio Comunale, nella seduta del 29 aprile scorso, ha apportato alcune modifiche e integrazioni al vigente "Regolamento per il Conferimento delle Civiche Onorificenze" introducendo il conferimento della cittadinanza onoraria tarantina anche post mortem. A questa decisione si giunse proprio unanimemente a seguito di una condivisa valutazione della grandezza del geniale e innovativo architetto Gio Ponti considerato come uno dei maestri dell'architettura italiana del XX secolo e progettista della straordinaria Concattedrale “Gran Madre di Dio”, che rappresenta una delle opere più significative ed emblematiche dell’architettura contemporanea italiana e straordinario esempio di architettura sacra moderna. Questo conferimento di cittadinanza onoraria si inquadra nella celebrazione dei cinquant’anni dalla inaugurazione della Concattedrale, che ricorrerà nel prossimo mese di dicembre e che Arcidiocesi e Amministrazione Comunale, in collaborazione col Politecnico di Bari, stanno organizzando anche grazie alla sottoscrizione, avvenuta lo scorso 29 ottobre, di un accordo volto alla condivisione di un programma di attività e interventi strutturali (in primis il ripristino della funzionalità delle antistanti vasche e l'illuminazione della facciata a vela) tesi a celebrare degnamente non solo la grande opera, ma anche l’artefice della sua realizzazione, monsignor Guglielmo Motolese, benemerito vescovo metropolita, e il suo progettista Gio Ponti. In questo contesto è quindi doveroso, da parte del Comune di Taranto, concretizzare e solennizzare il forte legame che si era instaurato tra Gio Ponti e la nostra città nel corso dei lunghi periodi del suo soggiorno, in virtù della tenacia e della caparbietà di voler seguire personalmente l’esecuzione dei lavori di costruzione della Concattedrale. La fitta corrispondenza epistolare intercorsa tra l’architetto e monsignor Guglielmo Motolese, ci consegna una non tanto velata aspirazione del grande architetto a divenire cittadino onorario di Taranto, circostanza anelata in una lettera da egli inviata nel settembre del 1977.