Discarica Lutum: ‘Enti ancora assenti a pochi giorni da scadenza per PAUR’
La discarica Lutum, conosciuta in passato come discarica Vergine, situata in contrada Palombara, si trova formalmente nell’isola amministrativa Taranto B del Comune di Taranto, sebbene sia più vicina a numerosi comuni limitrofi come Monteparano, Lizzano, Fragagnano, Faggiano e Roccaforzata.
Il prossimo 4 dicembre rappresenta il termine ultimo per gli Enti e le Amministrazioni chiamati a presentare i propri pareri in merito alla richiesta di PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale) per la riapertura della discarica, un tema che sta generando forti tensioni.
“Nonostante la gravità della questione, fino a oggi solo alcune amministrazioni hanno presentato osservazioni ufficiali: l’Unione dei Comuni di Montedoro e l’Unione “Terre del Mare e del Sole”, oltre ai Comuni di Grottaglie, Sava, Lizzano, Fragagnano e San Marzano di San Giuseppe”, fa sapere in una nota Attivalizzano.
”A Taranto, un gruppo di cinque consiglieri comunali ha avanzato una mozione al Sindaco, basata sulle osservazioni tecniche di Attivalizzano, per chiedere alla Provincia di Taranto di respingere l’istanza della Lutum S.r.l., evidenziando le criticità ambientali e giuridiche già documentate. Tuttavia, sul sito della Provincia, la sezione dedicata ai pareri registra a oggi solo il contributo del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’ASL. Mancano ancora i pareri di enti cruciali, tra cui Regione Puglia, Provincia di Taranto, ARPA Puglia, AGER, ASL SPESAL, il Ministero della Cultura e i Vigili del Fuoco“, sottolinea Attivalizzano.
“La situazione appare critica: con pochi giorni a disposizione, l’assenza di osservazioni o pareri motivati verrà interpretata come un “assenso senza condizioni” ai sensi dell’art. 14-ter della legge 241/1990, favorendo così il progetto di riapertura”, aggiunge Attivalizzano.
“Gli interessi in gioco sono enormi. Da un lato, un’azienda pronta a realizzare profitti significativi, dall’altro decine di migliaia di cittadini che rivendicano il diritto alla salute e la tutela ambientale di un territorio già duramente provato. La partecipazione alla conferenza dei servizi del 10 dicembre sarà decisiva, ma senza interventi chiari e motivati da parte degli enti mancanti, il destino del versante orientale della provincia di Taranto rischia di essere segnato”, spiega Attivalizzano.
”L’appello alle autorità competenti è forte e urgente: agire per salvaguardare la salute pubblica e l’ambiente, con un occhio rivolto al futuro delle prossime generazioni. La decisione sul PAUR non è una semplice pratica amministrativa, ma una scelta che inciderà profondamente sul territorio e i suoi abitanti per molti anni a venire”, conclude la nota di Attivalizzano.