Coronavirus: Un'app per analizzare la voce e diagnosticare il Covid 19
Al via collaborazione tra Italia e Israele
Italia e Israele hanno annunciato martedì l'avvio di una collaborazione tra l'Università Cattolica del Sacro Cuore e l'Accademia di Ingegneria Afeka di Tel Aviv per l'elaborazione di una tecnologia che permetterà di pre-diagnosticare il Covid 19 in pazienti sospetti di contagio. La cooperazione tra i due centri accademici di eccellenza è stata resa pubblica durante un incontro tra l'Ambasciatore d'Italia in Israele, Gianluigi Benedetti, e il Presidente dell'Accademia Afeka, il Professor Ami Moyal. "Siamo estremamente soddisfatti della collaborazione con i colleghi italiani, che è avvenuta in tempi strettissimi grazie alla mediazione dell'ambasciatore Benedetti", ci dice al telefono il professore Moyal. "La tecnologia in questione si basa sull'elaborazione vocale e l'intelligenza artificiale. Quando il progetto sarà terminato, chiunque potrà scaricare un'applicazione che, attraverso l'analisi della voce, della tosse e del respiro, potrà individuare pazienti potenzialmente infetti e indirizzarli al test, ottimizzando il processo di diagnosi, specie tra gli asintomatici, e limitando la catena del contagio". I due istituti di ricerca collaboreranno rispettivamente con il Policlinico Gemelli di Roma e con il Rabin Medical Center di Tel Aviv per gli studi clinici. In questa fase stanno costruendo un database di migliaia di campioni di voce, tosse e respiro di pazienti infetti da Covid 19, ma anche di pazienti con l'influenza stagionale, di modo da poter marcare le differenze e ottimizzare la diagnosi del sistema. Da pochi giorni hanno inoltre presentato una richiesta congiunta di finanziamento all'Unione Europea e si stanno muovendo per creare un consorzio di paesi che saranno coinvolti nella ricerca. Il progetto è uno dei frutti della politica di cooperazione scientifica e tecnologica a livello internazionale per il contrasto del Covid 19 avviata già all'inizio della crisi dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, che aveva convocato il 9 marzo un summit virtuale cui aveva preso parte anche il presidente del consiglio Giuseppe Conte. "Si tratta di un risultato concreto dell'impegno intrapreso per trasformare un momento di crisi in opportunità di collaborazione bilaterale", ha affermato l'ambasciatore Benedetti. "Questo dinamismo tra le nostre eccellenze scientifiche rappresenta il risultato di una politica di cooperazione ultra decennale che ha consentito di creare e rafforzare tra Italia e Israele un tessuto di rapporti scientifici, accademici e tecnologici di grandissimo livello, che ogni anno promuove e finanzia decine di progetti in molteplici settori, tra cui alcuni particolarmente innovativi". Un altro progetto in fase di definizione per il contrasto del coronavirus riguarda la collaborazione tra l'Istituto Israeliano di Ricerca Biologica di Ness Ziona - che a inizio maggio ha brevettato otto anticorpi monoclonali che potrebbero costituire la base di un "vaccino passivo" - e l'Ospedale Careggi di Firenze insieme a Toscana Life Science, per la clonazione e produzione di massa degli anticorpi.