Taranto: Pari imprevedibile e inatteso, ora tutto in 180 minuti
La nostra analisi dopo il match di Francavilla
Sicuramente i tifosi riuniti sabato a Parco Cimino per salutare la squadra in partenza verso Francavilla si sarebbero aspettati un epilogo diverso al Fittipaldi. Nonostante ciò, non mancherà il loro supporto in vista delle ultime due gare che segneranno il destino dei rossoblù. Il cammino della squadra di Laterza ha subìto un brusco arresto con il pari in terra lucana, vedendo il Picerno sempre più alle calcagna. L'inizio del match è il prologo di uno scontro equilibrato e colmo di agonismo tra due compagini in lotta per obiettivi paralleli. A incidere sulla prestazione delle due squadre vi sono le condizioni del terreno di gioco, reso più duro dall'incessante pioggia abbattutasi fin dal fischio d'inizio. Stato a cui i giocatori ionici faticano ad adattarsi, come dimostrano le prime occasioni per i padroni di casa. Prima Aleksic, poi Neves impensieriscono Ciezkowski, strepitoso nella seconda circostanza. Il centrocampo a tre tutto over, schierato da Laterza per la seconda gara consecutiva, fatica a reggere i ritmi del gioco. Con Marsili ancora non al top della forma, Matute più impreciso del solito e Tissone ingabbiato dai sinnici, il Francavilla prende in mano le redini del match. Il 3-5-2 della squadra di Lazic impedisce a Nicolas Rizzo e Santarpia di muoversi tra le linee e la fisicità delle mezzali permette ai locali di dominare sulle seconde palle. In realtà, dopo la partenza sprint dei rivali, il Taranto esce dalla tana e si affaccia sulla metà campo avversaria, senza però creare particolari grattacapi. La ripresa è quasi interamente a tinte tarantine. Con l'ingresso in campo di Guaita al posto di Matute, Laterza modifica lo scacchiere, passando ad un 4-2-3-1. Nessuna gara meglio di questa, al contrario, dimostra come i moduli siano rilevanti solamente a fini statistici. Dinamismo, qualità e atteggiamento tattico sono le componenti da cui si evincono le caratteristiche di una squadra. Allo scadere, Guaita e Diaby falliscono le uniche occasioni eclatanti degli ionici, decretando lo 0-0 finale.mIl destino rimane nelle mani del Taranto e il risultato del Fittipaldi certifica l'impossibilità di fare pronostici. 'Chi vuol esser lieto sia, di doman non c'è certezza', scriveva Lorenzo il Magnifico nel 1490. Difficile credere che il mecenate fiorentino avesse la capacità di prevedere il futuro. Eppure, la strofa sembra rispecchiare in pieno gli animi in casa Taranto.