Taranto: Anche Gravina "bacchetta" i tre ammutinati
- Presidente Gravina, è opinione diffusa pensare che il declino del Taranto sia cominciato subito dopo l’aggressione subita dai calciatori lo scorso 22 marzo: anche lei è dello stesso avviso?
“Gli equilibri di una squadra di calcio sono sottilissimi, è evidente che dopo quell’aggressione qualcosa si sia rotto, almeno a giudicare dalle ripetute sconfitte degli ultimi tempi. Una squadra che fa della difesa la sua arma principale, quando perde tre elementi importanti come Stendardo, Altobello e Maurantonio va in grossa difficoltà. Le mie origini sono tarantine e mi dispiace che la città sia stata messa in cattiva luce per questi episodi…”.
- A proposito di Stendardo, Maurantonio e Altobello: trova corretto che questi tre calciatori abbiano deciso di abbandonare la squadra, presentando ripetutamente certificati medici, mancando di rispetto alla parte sana della città e condannando, di fatto, la squadra alla retrocessione?
“Come non mi è piaciuto il comunicato diramato dal club subito dopo la sconfitta di Messina, non mi è piaciuto nemmeno il comportamento di questi tre calciatori. Hanno tutte le ragioni di questo mondo per essere delusi, arrabbiati e intimoriti, ma quando si fa parte di un ambiente bisogna dimostrare professionalità e attaccamento alla maglia. Sono un romantico del calcio e tutta questa storia proprio non mi è piaciuta, anche perché la società ha continuato a pagarli regolarmente”.
- Come sono i suoi rapporti con i vertici del Taranto? Gira voce che ci siano dei dissidi.
“Dovreste chiederlo a loro. Per quanto mi riguarda, ho sempre portato rispetto verso i miei dirigenti perché so che fare calcio comporta molti sacrifici. Evidentemente, alcune mie dichiarazioni inerenti quel comunicato stampa, che non mi è piaciuto e lo ribadisco, sono state male interpretate. In quella circostanza, anche per il ruolo istituzionale che ricopro, non mi sono trovato d’accordo, ma non vuol dire che non li stimi e non li rispetti. Personalmente, non riservo alcuna critica alla società del Taranto, anzi sono particolarmente vicino al club e ai suoi tifosi in questo momento così doloroso, perché una retrocessione non si digerisce facilmente”.
- Quanto mancherà alla Lega Pro una piazza come Taranto?
“Taranto ci mancherà, così come ci mancheranno tutte le squadre che retrocederanno. A tal proposito, credo che nove retrocessioni dalla Lega Pro alla Serie D siano troppe. Ogni anni perdiamo il 22/23 per cento dei club e questo contribuisce a non dare stabilità al movimento”.