Punto: Lazic, "Taranto sarebbe la mia consacrazione, ma..."

TARANTO
Alessio Petralla
02.05.2017 16:46

Il Taranto torna in serie D dopo appena una stagione tra i professionisti. Un ritorno amaro per la città e la tifoseria. Nel girone H, gli ionici ritroveranno, sicuramente, il Francavilla in Sinni, del tecnico Ranko Lazic, che, a Blunote, commenta con amarezza e tanto dispiacere la disfatta ionica: “Mi dispiace molto per il Taranto: ci hanno messo tanti anni per salire e grazie al ripescaggio ce l’avevano fatta. All’inizio della stagione pensavo che potessero raggiungere una buona posizione di classifica. E’ un grande dispiacere per la tifoseria e per la società che ha fatto tanti sacrifici: brutta botta per tutti. So quanto i tarantini tengano alla loro squadra di calcio: non conosco le motivazioni, ma non me l’aspettavo”.

SERIE D: “E’ stato un campionato diverso rispetto a quello della passata stagione: si è sentita la mancanza di una grande piazza come quella di Taranto, che ogni domenica affascinava le tifoserie avversarie. La mia squadra non ha fatto benissimo, anche se, sulla carta, potevamo classificarci tra le prime cinque. Il Trastevere è stata una grandissima sorpresa: ha praticamente perso la promozione nelle ultime gare, ma posso garantire che ha un gran gruppo, senza grossi nomi, e che gioca da squadra. Amarezza per il Gravina che era partito a razzo e grande impresa del Nardò che con Foglia Manzillo è risalito dai play out ai play off. Infine, voglio fare i complimenti al tecnico Nicola Ragno che ha vinto il campionato con il Bisceglie, nonostante i tre punti di penalizzazione. Mi fa tanto piacere perché è un amico che ha avuto una vita privata delicata. Tra l’altro è un allenatore valido che ha gestito al meglio tutte le situazioni, trovando gli equilibri giusti. Un grandissimo uomo e lavoratore. Merita la Lega Pro”.

LEGA PRO/C: “Pensavo che questo campionato lo vincesse il Lecce, ma alla fine l’ha fatta franca, con merito, il Foggia che rappresenta una piazza importantissima anche per la serie B. Stroppa ha fatto dimenticare subito il suo predecessore. Il Matera, che nella seconda parte del campionato ha stentato tantissimo ma che ha un gran tecnico, se la giocherà nei play off”.

LA VIRTUS FRANCAVILLA: “Conosco benissimo la piazza e il tecnico Calabro, che è una persona caparbia, che non vuole fare brutte figure e che non lascia nulla al caso. Alla sua prima apparizione in Lega Pro ha mostrato il suo valore. Sono contento per lui e per tutto lo staff tecnico e dirigenziale. Nessuno si aspettava questa posizione in classifica”.

IL TARANTO: “Quest’anno a Taranto, nonostante la disfatta, hanno allenato dei colleghi preparati. La colpa è di tutti quanti, tranne che dei tifosi. Ciullo, che è una grandissima persona e che stimo, era partito alla grande, trovando grossi problemi dopo il fattaccio del 22 marzo. Taranto resta, comunque, una tifoseria da serie A. Con piccoli passi bisogna ripartire cercando di riportare la gente al campo”.

LAZIC: “Io allenatore del Taranto? Innanzitutto bisognerà capire le intenzioni della società: non so cosa succederà. Sono legatissimo a Francavilla perché le sensazioni vissute facendo calcio qui mi sono entrate nella pelle. Ovviamente, allenare a Taranto potrebbe rappresentare la mia consacrazione da allenatore: sarebbe un punto d’arrivo, un grande orgoglio ma dovrei dare conto alla famiglia Cuccaro che in questi anni mi ha dato tantissimo”.

I TRE FUGGIASCHI: “E’ dura esprimere un pensiero sulla vicenda riguardante Maurantonio, Altobello e Stendardo. Bisogna trovarsi nella condizione in cui si è trovato Ciullo. Dopo il fattaccio non si è capito più niente: un po’ tutti hanno perso la testa. Penso che i tre calciatori abbiano fatto questa scelta per tutelare le proprie famiglie. Dispiace perché erano tre perni fondamentali della rosa”.

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