Deleonardis avvisa il Taranto: ‘Con il Gravina sara dura...’
Il doppio ex: ‘I rossoblu hanno valori importanti, ma la squadra gialloblù è imprevedibile’
Un anno fa era sulla panchina del Gravina, squadra della sua città, oggi fa da spettatore al campionato di serie D aspettando la chiamata giusta per tornare ad allenare. GiornaleRossoBlu.it (sito partner di Blunote) ha chiesto ad Antonio, detto “Tony”, Deleonardis, doppio ex di Taranto e Gravina, di analizzare la sfida in programma domenica allo “Iacovone”
Di cosa si occupa Deleonardis in questo periodo?
“Ho ricevuto delle proposte, ma non le ho accettate perché non è quello che cerco. Sono in attesa di un progetto serio, altrimenti sto bene così”.
Che idea si è fatto di questo Girone H?
“Nella passata stagione c’erano quattro corazzate, Taranto, Potenza, Cavese e Cerignola, questo campionato invece mi sembra un po' più duro nelle retrovie con diverse squadre che lotteranno per non retrocedere. È un torneo strano, i veri valori ancora non sono venuti fuori”.
Avrà saputo della sospensione e del rinvio della gara tra Fasano e Taranto con gli ionici che vincevano per 1-0, ora si dovrà ripetere tutto dall'inizio. Non crede che il regolamento sia penalizzante se si considerano una serie di fattori anche organizzativi?
“Effettivamente, credo non sia corretto rigiocare l'intera partita. Una gara rinviata deve riprendere dal momento della sospensione, come accade nelle categorie superiori. Penso comunque che il Taranto abbia valori importanti, se la gioca col Cerignola. Il Picerno ha un buon allenatore, ma dal punto di vista tecnico non è allo stesso livello”.
Domenica prossima il Taranto ospiterà il Gravina: che partita sara?
“Resto un tifoso del Gravina, squadra della mia città, che ritengo una buona compagine anche se a prestazioni positive ne alterna di negative: sarà comunque una gara dura per il Taranto”.
Che ricordi ha dell'annata trascorsa a Taranto da calciatore e dei suoi tifosi?
“Il ricordo di Taranto è immenso. Un calciatore o allenatore non esiterebbe un attimo ad accettare una piazza che non ha nulla a che fare con la D. Ho avuto anche la fortuna di vincere un campionato in riva allo Ionio disputando l'ultima gara davanti a 20.000 spettatori. Era la squadra di De Florio, Pastore e altri. Quell'anno segnai anche due gol di cui uno a Nocera. È la piazza più bella in cui ho giocato, la sento mia.
Cosa ne pensa della regola degli under?
“È stata applicata per far emergere i giovani, ma va detto che chi è bravo gioca lo stesso. È importante far spazio ai giovani, ma devono provenire dal settore giovanile. Non so fino a che punto sia una regola positiva considerando che la maggior parte degli under dopo i dilettanti smettono di fare questo mestiere...”.
Di Andrea Loiacono