Rinaldo Zerbo
Rinaldo Zerbo

(Di Anthony Carrano) Si infittiscono le incertezze sulle posizioni di Taranto e Turris in vista della scadenza del 17 febbraio. Entrambi i club avrebbero cercato di sanare le pendenze relative alla scadenza dello scorso 16 dicembre, un passaggio fondamentale per evitare l’esclusione dal campionato. Tuttavia, secondo indiscrezioni provenienti dalle due città, sarebbero emerse criticità nella documentazione presentata.

Per il Taranto, i dubbi si concentrano in particolare sui crediti d’imposta utilizzati per coprire la parte previdenziale. Il presidente dimissionario Massimo Giove e il presidente in pectore Rinaldo Zerbo si sono detti tranquilli sull’operazione che ha portato alla cessione di tali crediti alla società rossoblù. Ora si attende il responso della Covisoc, che ha dieci giorni di tempo per completare le verifiche.

Nel frattempo, lo stesso Rinaldo Zerbo è intervenuto nel programma Il Salotto del Calcio, in onda su Antenna Sud, per contestare le voci che vorrebbero il Taranto fuori dal campionato. “La notizia è falsa, non vi è alcun riscontro da parte dell’ente preposto. Nelle prossime ore procederò con una querela per danno d’immagine. È la seconda volta che vengono diffuse informazioni false sul mio conto e su quello del Taranto Calcio”, ha dichiarato Zerbo. “Abbiamo pagato noi come surroga, e l’Agenzia delle Entrate ha confermato il pagamento con ricevute trasmesse alla Covisoc. Ho pagato io per conto del Taranto. La Covisoc deve solo verificare la veridicità del pagamento”.

Zerbo sulla cessione: “Tutto nel rispetto delle regole”

Il passaggio di proprietà del Taranto avviene nel rispetto delle norme federali. A garantirlo è Zerbo, che ha spiegato i dettagli della cessione, sottolineando la regolarità della procedura: “Stiamo preparando la documentazione da un notaio a Torino. La norma è chiara: manderemo una lettera per il diritto di prelazione. Se l’APS vorrà esercitarlo, lo farà, altrimenti rinuncerà. Tutte le scadenze federali sono state rispettate. Non si tratta di una compensazione, ma di una surroga: il cedente ha effettuato il pagamento, e le ricevute dell’Agenzia delle Entrate sono già state inviate alla Covisoc”

Criticità gestionali e le intenzioni per il rilancio

“Voglio dare un contributo al Taranto con un progetto semplice. Il club è una scatola vuota: manca un settore giovanile strutturato, non c’è un centro sportivo. La Serie C è solo il primo passo per il professionismo, e i giovani devono essere valorizzati. Hanno dovuto imparare a fare calcio a loro spese, ma con dignità. A Taranto ho visto un’opportunità di business: creare una struttura che possa far entrare le mie società nel tessuto sociale. Il centro sportivo Faggiano ha bisogno di una ristrutturazione e ci si può investire anche in ambito immobiliare”.

Un messaggio alla tifoseria

“I tifosi sono stati illusi, si parlava di vincere il campionato e invece sono stati accumulati due milioni di debiti. Li ringrazio e chiedo di accettarci per quello che siamo. Investire nel Taranto è più utile che versare soldi alla Lega”.