Taranto: Maltempo, Morgante ‘Agricoltura in ginocchio, chiediamo stato calamità’
Consigliere uscente FI: ‘Calo del 35% per produzione vitivinicola, enormità per il settore’
Chiediamo al presidente della Regione Michele Emiliano di richiedere immediatamente lo stato di calamità». La richiesta del consigliere uscente di Forza Italia Luigi Morgante arriva con urgenza a seguito del nubifragio che ieri, giovedì 6 agosto, ha messo in ginocchio Taranto e provincia. «Il maltempo ha colpito il territorio causando danni ingenti - spiega Morgante - soprattuto nel mondo dell’agricoltura, già in grosse difficoltà. La calamità naturale non è l’unica piaga che ha colpito il settore agricolo, che il governo scellerato degli ultimi anni ha reso fanalino di coda dell’agricoltura d’Italia, commettendo una lunghissima catena di errori. Il governo regionale si è mostrato inadeguato nell’uso dei fondi europei che non sono stati sfruttati per risollevare il comparto. A tutto questo si aggiunge anche la tristemente nota vicenda della xylella». Gli effetti di un malgoverno che parlano attraverso i numeri. «Se esaminiamo il comparto vitivinicolo - specifica Morgante - notiamo un calo della produzione del 35%. Si tratta di una enormità per il settore». Il consigliere chiede quindi l’attivazione dello stato di calamità e la conseguente messa a disposizione delle somme necessarie per intervenire per la città duramente colpita dal maltempo. «Chiediamo lo stato di calamità per i danni procurati - conclude Morgante - e un maggiore impegno del governo regionale per implementare nuove risorse nel settore. Sono stati penalizzati, mortificati e vanificati gli sforzi e gli investimenti di tante aziende e imprenditori coraggiosi, non adeguatamente supportati in una fase critica e con un mercato sempre più competitivo e selettivo a livello nazionale e internazionale. Un comparto in grave affanno che non può più permettersi di rinunciare a fondi e finanziamenti comunitari. È il momento di guardare avanti per portare l’agricoltura fuori dal baratro degli ultimi tempi. La Puglia deve tornare ad essere la Regione con la più marcata vocazione agricola».