Giornata mondiale della Terra 2022, Castello Aragonese s’illumina di verde
(Di Fabio Dal Cin) Ieri, 22 aprile 2022, il castello aragonese, maniero rinascimentale simbolo della città “bimare”, si è illuminato di verde: è la Giornata mondiale della Terra, la più grande manifestazione ambientale del pianeta, l’unico momento in cui tutti i cittadini del mondo si uniscono per celebrare la Terra e promuoverne la salvaguardia. La Giornata della Terra, momento fortemente voluto dal senatore statunitense Gaylord Nelson e promosso ancor prima dal presidente John Fitzgerald Kennedy, coinvolge ogni anno fino a un miliardo di persone in ben 192 paesi del mondo. L’idea di dedicare un giorno di riflessione sulla cura della “Terra” venne nel 1969 a seguito del disastro ambientale causato dalla fuoriuscita di petrolio dal pozzo della Union Oi al largo di Santa Barbara, in California. L’incidente indusse la politica statunitense ad affermare che “tutte le persone, a prescindere dall'etnia, dal sesso, dal proprio reddito o provenienza geografica, hanno il diritto ad un ambiente sano, equilibrato e sostenibile”.
Oggi cresce la consapevolezza d’investire nel Pianeta, di raggiungere l’obiettivo (accordo di Parigi) di contenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2 °C oltre i livelli preindustriali, e di limitare l’aumento a 1,5 °C. Permangono tuttavia delle incognite. In primo luogo, i continui disastri sul mare. Nei giorni scorsi infatti è stata diffusa la notizia del naufragio al largo della Tunisia della petroliera Xelo. La nave si è arenata a 3 miglia nautiche dalla costa di Gabes con a bordo tra le 750 e le 1000 tonnellate di diesel. Poi vi è l’incognita della guerra. La crisi ucraina ha da una parte accelerato gli investimenti nelle forme di energia rinnovabili (sebbene non correlato a questo scenario, in questi giorni a Taranto è avvenuta l’inaugurazione del primo parco eolico marino del mediterraneo), dall’altra ha spostato il calendario indietro di decenni costringendo diversi paesi, energeticamente dipendenti dalla Federazione Russa, a riattivare le centrali a carbone. Sono anni di transizione e di sfide.
La Giornata della Terra è soprattutto un giorno di riflessione. Senza particolari protocolli o accordi internazionali, a darci preziose indicazioni è stato proprio il recente lockdown. La diminuzione delle attività quotidiane antropiche ha, da sola, creato i presupposti per un mondo migliore. Porto l’esempio, tra i tanti, della rinnovata qualità delle acque della laguna di Venezia, divenute in poche settimane di limitazione negli spostamenti straordinariamente trasparenti e popolate di pesci. Diverse le cause: la riduzione del moto ondoso conseguente alla contrazione del traffico acqueo nei canali di Venezia e della Laguna, l’assenza di precipitazioni sul bacino scolante, la stagionalità del ciclo di crescita del fitoplancton e l’assenza di moto ondoso indotto dal vento. Non ultima, nel centro storico ha inciso anche la diminuzione della quantità di scarichi urbani dovuta alla mancanza del carico turistico che di solito invade la città in maniera pressoché continua. Questo è un segnale positivo.
Con poche regole e con la rinuncia a qualche comodità, si possono ottenere, in tempi brevi, risultati idonei a preservare la qualità della vita sul Pianeta. In fondo, come raccomandato da Papa Francesco nella sua Enciclica Laudato sì, vero e proprio trattato sull’ecologia, “spetta a ognuno di noi farci carico di questa casa che ci è stata affidata”.