Lorenzo Casini: La Serie A non riceve introiti da giochi e scommesse e vale meno in Europa

La Serie A perde terreno rispetto alla Premier League ma anche alla Liga e alla Bundesliga sia nei ricavi dei diritti audiovisivi, sia nel valore della produzione. Vediamo perché

Calcio Varie
07.07.2022 20:58

Lorenzo Casini, Presidente della Lega Serie A, parla di quadro non confortante per la Serie A, parecchio indietro per denaro e strutture a tutte le altre big League europee. La situazione delle infrastrutture, infatti, è fatiscente: solo quattro stadi di proprietà e impianti vecchi di oltre sessant’anni. In più i bilanci delle società sono in sofferenza, alcune sono indebitate fortemente o ricapitalizzate. Si potrebbe, secondo Casini, intervenire su risorse, cultura, educazione e formazione. Si potrebbe, infatti, abbattere i costi (come per i procuratori e gli agenti) e fornire maggiori entrate.

Uno dei nodi è quello dei diritti audiovisivi la cui vendita all’estero è frenata da paletti senza ragione e assenti negli altri paesi del mondo. Un altro tema, davvero fondamentale, è quello degli introiti di giochi e scommesse da cui non riceve nulla pur essendo il motore principale di tali entrate. Perché? Probabilmente l’industria del settore giochi è ingabbiata in una regolamentazione molto severa, richiesta dal Governo italiano, per controllare e certificare licenze e concessioni. Anche vero, però, che il calcio si trovi in una condizione di poca monetizzazione di un mercato enorme. I migliori codici bonus casinò in Italia, le cui liste sono accessibili a tutti online, e quelli che riguardano le scommesse sono una miniera d’oro per gli appassionati e per far crescere un’industria immensa. Allora perché parte di questo fatturato miliardario non può essere incassato dal campionato italiano? 

Migliori bonus: le promozioni aiutano a far crescere il mercato online?

I migliori bonus scommesse sono, certamente, un incentivo incredibile per tutti coloro che amano l’azzardo. Una promozione fatta bene, su un sito legale, permette all’utente di poter iniziare a prendere confidenza con la piattaforma online senza dover intaccare il proprio conto gioco. E questo fa tanto. Aiuta, infatti, a imparare a giocare senza l’ansia di sbagliare, senza pensare di star buttando via i soldi solo perché non siamo ancora bravi a capire come si faccia questa o quella giocata. Questo è, quindi, un grande incentivo, appunto, per tutti gli appassionati che si parli di scommesse di calcio o anche di giochi da casinò.

L’azzardo, in Italia così come in altri paesi del mondo, va monitorato, curato, certificato e promosso, anche perché di industria stiamo parlando e come tale anche di marketing si tratta. Ma, e di questo ne siamo sicuri, le promozioni aiutano a vivere l’approccio verso l’azzardo in maniera più leggera e anche a fidelizzare il cliente verso questa o quella piattaforma. Tornando all’argomento Serie A, quindi, perché non permettere ai mercati che più sono sfruttati di ricevere ricavi che gli spettano? Ci sono ancora tanti nodi da sciogliere e tante situazioni che possono, e si devono, cambiare anche rispetto a una modernità che tarda ad arrivare.

La Serie A è davvero un campionato più scarso rispetto agli altri big europei?

Quando si parla di calcio in Europa c’è sempre un po’ una classifica da stilare tra i campionati che sono più seguiti e più amati. Di certo, negli ultimi 10 anni, il campionato inglese ha vissuto, e sta vivendo, un momento di forma strabiliante. Le più grandi squadre sono lì e i campioni che sono stati acquistati, nel corso degli anni, sono tra i migliori al mondo. Corazzate come Manchester City e Liverpool si contendono le manifestazioni più importanti e questo non è un caso. Così come non è un caso che il Real Madrid, che da decenni spende tantissimi soldi in giocatori, abbia vinto l’ultima Champions League, frutto anch'essa di una politica di grandi ricavi derivati da grandi spese.

Nel campionato italiano possiamo fare lo stesso ragionamento? Assolutamente no. Questo perché le strutture non sono adeguate (come abbiamo detto), le squadre non sono all’altezza delle sorelle europee e sembra che la Serie A sia diventata una sorta di pensionato per campioni non più giovanissimi. Pensiamo a Giroud (che oltretutto ha dato una grande mano al Milan), a Ibrahimovic, a Ribery, a Pepe Reina, Kolarov, Pedro e tanti altri. Questo significa solo che il nostro campionato è un po’ meno convincente e che i pochi giocatori validi rimasti difficilmente riescono a resistere alle sirene straniere. Cambierà qualcosa? Ci auguriamo di sì. 

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