Taranto: Galigani, ‘La squadra dovrebbe vergognarsi’
L’ex dirigente rossoblu sul suo blog: ‘Derby giocato senza carattere e personalità, una umiliazione’
Vergogna. Taranto e Foggia. Uno spettacolo Indecente. Ognuno per le sue competenze. Lungo l’elenco delle responsabilità dei tarantini. L’aver permesso alla squadra avversaria di indirizzare la partita sul non gioco. Sulla perdita di tempo. Di essersi fatti irretire ed innervosire, tutti i giocatori del Taranto, dalla tattica ostruzionistica, ma comprensibile degli avversari.
I rossoblu hanno disputato una pessima partita, non hanno giocato al calcio. Eppure Olcese (due volte) e Oggiano hanno sprecato le più facili delle occasioni. Il nulla rispetto alla squadra che la domenica precedente era andata a vincere a Sorrento. Tutti senza carattere. Senza personalità. Tutti pasticcioni nella testa e con i piedi. Tutti ad eccezione di Sposito (si supera in un paio di occasioni) e Ferrara. Per gli altri veramente una vergogna. Una umiliazione
Si potrebbe dire: una partita da zero punti per entrambe le squadre. Una offesa a chi (pochi) era sugli spalti.
Mi sento nel diritto di dire queste cose perché il mio rapporto amicale con Massimo Giove prescinde ed esula da argomenti di natura tecnica e sportiva. Nel rispetto dei ruoli non ho mai messo parola nella composizione della squadra. Né in estate, né a dicembre. Oggi, gli dovessi dare un valido consiglio, lo inviterei al blocco degli emolumenti sino a fine stagione. A tutti. Stanno venendo meno tutti gli obiettivi.
Seppure più determinato dell’avversario in avvio di gara, non è piaciuto neppure l’atteggiamento esasperato adottato dal Foggia una volta passato meritatamente in vantaggio. Gioco effettivo ridotto ai minimi termini. Giocatori che “svenivano” in campo anche senza l’intervento degli avversari. Per carità. Tipico della mentalità utilitaristica, del temperamento e del tanto “mestiere” del suo allenatore.
Mi rivolgo a Ninni Corda. Giusta, meritata la vittoria, nulla da obiettare. Poteva anche concludersi in maniera più eclatante. Alla lunga siete però caduti nel ridicolo. Sembrava di essere a oggi le comiche. Quello proposto nella ripresa, allo Iacovone, non è più gioco del calcio. Speculare, utilitaristico, nulla da eccepire, ma mai condivisibile nelle simulazioni il Foggia. Complici i giocatori avversari, hai potuto gestire la partita nel modo che più desideravi. Così, però, si possono vincere le partite, non i campionati. Comprendo perfettamente l’interesse per i tre punti, ma esistono valori che vanno ben al di sopra dei novanta minuti. Ninni tu sai bene cosa intendo.
Una tiratina d’orecchie anche all’arbitro. Non mi riferisco a ipotetici errori tecnici. Ma al fatto che si è fatto prendere in giro dai giocatori foggiani per tutto l’incontro. Ha permesso l’inverosimile. Ha concesso ai rossoneri la possibilità di frantumare la continuità del gioco. Di fare le vittime. Si era presentato con il piglio dell’autoritario dispensando cartellini gialli. Si è smarrito, come tutti gli altri pessimi protagonisti in campo, con il passare dei minuti. Voleva essere autoritario non ne possiede ancora le caratteristiche. (Da Graffisulpallone.com)