Taranto: Intitolato a Nadia Toffa il reparto di oncoematologia pediatrica
‘Nadia è stata fondamentale per fare in modo che la vicenda di Taranto fosse conosciuta nel resto d’Italia: bisogna seguire il suo esempio’
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"Nadia è stata fondamentale per fare in modo che la vicenda di Taranto fosse conosciuta nel resto d’Italia: bisogna seguire il suo esempio”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano oggi alla cerimonia a Taranto di intitolazione a Nadia Toffa del reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’ospedale SS. Annunziata. Cittadina onoraria di Taranto e autrice di numerosi servizi televisivi sulla situazione ambientale della città, Nadia Toffa è stata anche testimonial della campagna di vendita solidale delle magliette con la scritta ‘Ie jesche pacce pe te” (io esco pazzo per te) attraverso la quale fu raccolta la somma di oltre 500mila euro destinata a rafforzare il reparto di Oncoematologia pediatrica. “L’apertura di questo reparto – ha detto Emiliano – è una promessa mantenuta nei confronti dei genitori tarantini. Lo abbiamo realizzato anche con i soldi della raccolta delle magliette, non perché la Asl non li avesse, ma perché attraverso quel gesto di donazione e partecipazione la nascita del reparto ha assunto un significato diverso, più alto. In questa maniera è diventato parte di una comunità ed aprirlo così è stato un gesto di fondamentale importanza per smuoverla e ricucirla. Perché Taranto ha bisogno di essere ricucita e oggi siamo sicuramente più uniti. Non ci accontentiamo – ha aggiunto Emiliano – solo di migliorare i servizi degli ospedali, noi dobbiamo chiudere le fonti inquinanti. Nadia Toffa ha cominciato da lì, ha capito che servivano un attacco e una difesa, ha raccontato la reale situazione di Taranto spiegando che i dati epidemiologici sono superiori alla media regionale, qui si muore di più che in altri luoghi, molti italiani ancora lo ignorano. Unire nord e sud nella verità, come ha fatto lei, non è cosa semplice. Nadia è stata una giornalista con la G maiuscola, non una benefattrice. Sono ancora tutti là i suoi servizi. Basta rivederli e studiarli. Nadia era per noi non solo un guerriero ma un garante. Questo garante non è morto. Il garante Nadia Toffa è vivo. Le sue parole sono lì. Ognuno di noi si dovrà confrontare vita natural durante con quelle parole. Quando giro per l’Italia mi chiedono: ma perché sei contro l’Ilva? Io devo guardare in faccia i genitori di quei bambini malati e dire cosa dobbiamo fare. Margherita, la mamma di Nadia, con la sua fondazione potrà darci una mano in questa operazione verità, altrimenti ci diranno ancora che danneggiamo l’economia nazionale. Nadia ed io – ha ricordato Emiliano – andammo a vedere le polveri sulle terrazze del quartiere Tamburi ed è lì che siamo diventati amici e abbiamo cominciato a fidarci l’uno dell’altro. Lei ha steso un filo rosso che ora prosegue con la mamma Margherita: non vedo l’ora di parlarle per portare avanti i progetti che Nadia non ha avuto il tempo sulla terra di realizzare ma che ci aiuterà, con la sua presenza che sentiamo molto forte, a completare. Non si parla mai dei dati epidemiologici e dello stato di cattiva conservazione della fabbrica che mette a rischio anche gli operai – ha concluso Emiliano – Non abbiamo intenzione di danneggiare l’economia nazionale, ma vogliamo che questo Paese rispetti la Costituzione perché prima viene la salute delle persone e poi la produzione”.