Taranto: Trovare punta da doppia cifra ora è impresa ‘costosa’
L’analisi dopo la prima sconfitta esterna della stagione
Si ferma a 11 la striscia di risultati utili per il Taranto. Con il Bitonto arriva una sconfitta inaspettata, la prima esterna della stagione, più per quanto visto nell'arco dei 90 minuti che per il valore degli avversari. I neroverdi, appunto, non hanno ancora perso nel nuovo anno. Dopo un inizio di stagione in sordina, il cambio di allenatore ha rivitalizzato i bitontini, ormai appollaiati nella parte sinistra della classifica. Al Città degli Ulivi, però, sono gli ospiti a fare la partita, con il solito Falcone tra i più pericolosi. L'esterno brindisino impegna il portiere ospite Figliola in un paio di circostanze già nei primi minuti del match. Inizio di partita che lascia presagire una vittoria agevole dei rossoblù, agevolati anche dal rosso a Colella al 56' per doppia ammonizione. Gli uomini di Laterza (squalificato, salterà anche la prossima) non riescono a sfruttare la superiorità numerica e i padroni di casa passano in vantaggio al 62'. La rete porta la firma di Taurino, attaccante nato a taranto e cresciuto nel settore giovanile rossoblù, che sfrutta al meglio un corner di Biason. Nella circostanza, troppo leggera la marcatura di Boccia (da non confondere con Ferrara), fino a quel momento autore di una prestazione esaltante. Attenzione, però, a non fare di tutt'erba un fascio. Le qualità del Taranto ormai le conosciamo bene, così come i limiti tecnici e tattici. Manca un centravanti, si sa, nonostante la prova di Dìaz a Bitonto sia stata positiva. È vero, non è riuscito a concludere a rete le diverse occasioni capitatogli nel match, ma diamo a Cesare quel che è di Cesare. Il centravanti argentino ha trovato un Figliola superlativo, in grado di compiere vere e proprie prodezze tecniche. La parata al minuto 73 è da far rivedere in ogni scuola calcio. Dìaz è a due passi, ma lui si avventa sul pallone, chiudendo lo specchio della porta all'attaccante. Solo chi ha un passato da giocatore può comprendere l'alto quoziente di difficoltà. Mettendo da parte la prestazione di Dìaz con il Bitonto, il problema della punta continua a persistere. Il gioco di Laterza, al contrario, richiede tanto sacrificio ai propri centravanti. Trovare un attaccante in grado di andare in doppia cifra da ora fino al termine della stagione, con questo stile di gioco, è chiaramente un‘impresa. Contiamo, invece, sull'arrivo di un giocatore in grado di sfruttare al meglio le poche occasioni che gli capiteranno. Contare su più alternative in una classifica corta e imprevedibile può dare il giusto slancio ad una squadra che ha comunque mostrato diverse qualità.