Taranto: Turco, ‘8,8 milioni per mettere fine a vicenda ex Cemerad’
M5S ha voluto ulteriori fondi per completare bonifica deposito rifiuti pericolosi e radioattivi
«Lo smantellamento del deposito ex Cemerad di Taranto e la relativa bonifica dell'area si è protratta oltre i termini di ragionevolezza e tutela dei cittadini e del territorio, rendendo insufficienti le risorse già stanziate. Nel corso del Governo Conte II abbiamo monitorato e sostenuto le attività di bonifica che – a seguito di un'attenta ricognizione e interlocuzione con i soggetti responsabili – si erano interrotte per insufficienza delle risorse stanziate e per la successiva caduta dello stesso Governo Conte II. Sulla scorta delle osservazioni mosse nel 2020 dal commissario per la bonifica, Dott.ssa Vera Corbelli, l’allora Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, si era reso disponibile a stanziare ulteriori risorse per permettere il completamento delle operazioni di rimozione dei rifiuti radioattivi. Tale richiesta del MoVimento 5 Stelle trova oggi riscontro nella Legge di Bilancio 2019, con un finanziamento di 8,8 milioni di euro per l'anno 2022. Speriamo che con questi ulteriori finanziamenti si possa dire fine a una delle vicende emblematiche del problema ambientale a Taranto. Il sito Cemerad, nonostante i decenni trascorsi, ospita ancora circa 3mila fusti contenenti materiale radioattivo, pericoloso o potenzialmente decaduto.» Lo afferma in un comunicato stampa il Sen. Mario Turco, Vicepresidente designato del MoVimento 5 Stelle e già Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel Governo Conte II, che conclude: «Da troppi anni i cittadini di Taranto subiscono gli effetti dell’inquinamento, con un elevato rischio per la loro salute e per l'ambiente. Taranto non può più attendere e accettare accordi o compromessi al ribasso. Con il Governo Conte II abbiamo già iniziato un processo di riconversione economica, sociale e culturale che oggi ci risulta fermo.»