Taranto: Albanese, ‘Oltre a quote Ctp, Comune perde anche lo stile’
Amministratore Unico commenta le recenti dichiarazioni dell’assessore Paolo Castronovi
«Il Comune di Taranto ha legittimamente avviato l’iter per dismettere le quote della CTP. Mi spiace, soprattutto per una questione simbolica. Ma sono amareggiato ancor più per la mancanza di stile da parte dell’assessore alle Partecipate, Paolo Castronovi», Lo afferma, in una nota stampa, l’Amministratore Unico della CTP S.p.A. Trasporti Pubblici Locali, Egidio Albanese, che commenta le recenti dichiarazioni rese dall’esponente della giunta Melucci. «È vero, l’azienda che amministro ha chiuso i conti del 2019 con un passivo di un certo rilievo riveniente dalle precedenti gestioni, ma con l’accantonamento di fondi ho messo al riparo - assicura l’amministratore unico di CTP S.p.A. - i conti societari e l’anno prossimo le cose andranno meglio. Di certo, la discutibile decisione del Comune di Taranto non si ripercuoterà comunque sui cittadini che continueranno ad usufruire dei nostri servizi. L’avvocato Albanese, però, ci tiene a chiarire che «il CTP non è assolutamente gestito secondo logiche superate, così come da Palazzo di Città vorrebbero far credere. Loro fanno bene a pensare alle Brt, alle piste ciclabili e ai bus ibridi, ma non giudichino la nostra società che, sino a prova contraria, sinora, non ha visto incendiarsi per strada alcuno tra i suoi autobus. Per quel che ci riguarda, inoltre, nei mesi scorsi, abbiamo acquistato - ricorda l’Amministratore Unico - 40 nuovi pullman e, prossimamente, ne compreremo altri 60 di ultima generazione. Al Comune di Taranto pensano di essere i migliori amministratori del pianeta? Se lo dicono da soli, però. Non penso che diverse organizzazioni sindacali dei dipendenti Amat e neppure buona parte dei cittadini che vivono in periferia e che attendono, a lungo, alle fermate abbiano la loro identica positiva valutazione. Ma mi fermo qui. Io - insiste Egidio Albanese- non giudico un’altra azienda. È questione di stile. Ma lo stile- conclude l’Amministratore Unico di CTP S.p.A. - è un po’ come il coraggio di don Abbondio. Se uno non ce l’ha, mica se lo può dare».