Valerio Cardamone: `Non mi aspettavo la chiamata del Torino`
E' uno dei giovani talenti più interessanti del nostro territorio, Valerio Cardamone, classe '99, che con il Martina, nella passata stagione, ha raggiunto traguardi importantissimi. Ora gioca nel Torino e, a Blunote, racconta tutte le emozioni che sta vivendo e i suoi traguardi partendo dai successi in Valle D'itria: "Sicuramente la stagione vissuta a Martina, per me, è stata la più importante della mia carriera: mi ha permesso di crescere dal punto di vista fisico, tecnico ma soprattutto mentale. La definisco un vero e proprio trampolino di lancio. Ho vissuto delle grandi emozioni con gente che ha saputo creare una grande famiglia".
IL TORINO: "Sinceramente non mi aspettavo questa richiesta: è stato fatto tutto in maniera rapida. L'emozione di vestire una maglia gloriosa come quella granata è enorme. Arrivo a Torino con i valori che mi hanno insegnato nella stagione da poco conclusasi. Sono disposto a fare sacrifici: non sarà, nello stesso tempo, facile stare a 1200 km lontano da casa. Io, la mia famiglia e la società abbiamo sposato il progetto del direttore ava che si è mostrato disponibile e determinato. A lui va il mio più sincero grazie per avermi offerto questa grande opportunità".
IL PREMIO: "Essere premiato tra i migliori sportivi tarantini (Premio Atleta di Taranto) è un grande onore per me. Per questo ringrazio tutti coloro che mi stanno permettendo di crescere e di giocare. Spero di proseguire così".
IL TARANTO: "Sono cresciuto nel settore giovanile rossoblù: per la precisione nella squadra della mia città che amo tanto. Purtroppo, siamo sfortunati sotto tutti i punti di vista: peccavo d'inesperienza che ho acquisito giocando, soprattutto quest'anno. Ho avuto al mio fianco persone che mi hanno stimolato a fare meglio per farmi raggiungere traguardi importanti. Hanno creduto nella mia crescita nell'anno appena terminato".
SAPIO: "Per me è un fratello più grande: è stato colui che, con il tecnico, mi ha permesso di crescere sotto ogni punto di vista. Noi, per lui, rappresentiamo la vita: ci ha sempre trattati come fratelli. Non lo dimenticherò mai e spero in un futuro di poter di nuovo collaborare con lui...".