Le ‘picconate’ di Fabbricini minano il sistema. Catania baluardo della legalità. Lo Monaco va sostenuto!
L’assemblea di Lega Pro ha ufficializzato, una volta in più, il malessere della categoria. Malagò/Fabbrici, sostenuti da Balata e da qualche consigliori “imperiale”, stanno assestando al sistema calcio delle “picconate” incredibili. Inaudite. Vale per tutti. Anche per la serie A. Non credano in via Rosellini di essere esenti da contraccolpi.
Forza Catania, mi sento di sostenere. Vi chiederete perché. Non sono diventato, improvvisamente, tifoso della gloriosa squadra etnea. Anche se ha calcato le scene della Serie A. Anche se in una stagione particolarmente travagliata, di tanti anni fa, il mai sufficientemente rimpianto Angelo Massimino mi aveva chiamato, assieme ad Osvaldo Jaconi, per riportare in serie B i rossoazzurri. Finì male perché il “palazzo”, per scopi politici, aveva deciso di buttare giù dalla torre don Angelo. Un mito per i suoi concittadini. Il sindaco Bianco portò al Cibali il Lentini di Proto. Una assurdità. Angelo Massimino e tutta la sua famiglia non meritavano quella “punizione”. Ne patirono e molto!
Forza Catania perché oggi il club del rossoazzurri ed il suo presidente Pietro Lo Monaco appaiono come l’ultimo baluardo della legalità. L’unica voce forte all’interno del sistema calcio. Un transatlantico che va sempre più alla deriva.
Lo Monaco è l’unico che parla apertamente di abuso d’ufficio. Di appropriazione indebita. L’unico che chiede l’intervento della politica per revocare immediatamente il Commissario. Ed anche Malagò.
E’ vero la Lega Pro, con l’assemblea del 22 Agosto ha deciso di resistere ai colpi di mano (le picconate appunto) del Signor Fabbricini (alias Lotito). “Quelli” hanno deciso di infrangere tutte le regole. Di cambiare i format dei campionati. Di rinnegare se stessi (vedi i comunicati ufficiali sui ripescaggi a firma del commissario). Che si sia trattato di un colpo di mano del “magno” lo dimostrano i modi. I toni. Le prevaricazioni tipiche del personaggio. Ha deciso di strumentalizzare il “povero” Fabbricini. Si, proprio il “magno” Claudio che insulta, da uno dei suoi sette telefonini, il suo povero allenatore e gli “chiarisce” chi è che comanda. Come se ce ne fosse mai stato bisogno. O che Simone Inzaghi non ne avesse mai avuto contezza.
Il Lotito che si fece fare un provvedimento ad hoc per mantenere la doppia proprietà nella Lazio e nella Salernitana (in barba all’articolo 16 bis delle carte federali). O quello che ha ottenuto, dalla Agenzia delle Entrate di Roma, una rateizzazione a 23 anni (?) non prevista da nessuna norma. Vero Cesena? Oramai fallito per non aver ricevuto lo stesso trattamento….
Torniamo al “golpe” del lunedì 13 agosto. Passerà alla storia come il giorno più lungo per la Federcalcio. Con la serie B (di Balata) in attesa del benestare per travalicare tutte le regole. Con riduzione del format a 19 e niente ripescaggi. Comunicati ufficiali rinnegati. Società che, come il Catania, hanno sborsato milioni di euro, per sentirsi poi dire: “scusate, abbiamo scherzato”.
Il “gossip” di Via Allegri, (le nostre fonti sono attendibili), chiarisce del perché si è arrivati a tarda sera per la pubblicazione dei comunicati ufficiali. Chiarisce anche il conseguente via libera della serie B a 19 squadre.
Si parla di avvocati, esperti di diritto sportivo che siedono in Federazione da anni. Che hanno scritto le norme contenute nelle Carte Federali e ricoperto cariche rilevanti in Federcalcio. Professionisti che si sono rifiutati di scrivere i comunicati. Di altri legali storici, sempre della Federcalcio, che hanno sempre ottenuto successi, in tutte le sedi sportive e non (vedi Tar del Lazio), ma che sono stati revocati dagli incarichi per non aver avallato quella scelta assurda. Il successivo utilizzo di compiacenti legali del Coni (Saranno bravi come i loro predecessori quando si arriverà in Via Flaminia? Difficile). Fino ad arrivare al gran rifiuto del Segretario Generale Di Sebastiano che non ha voluto sottoscrivere quei comunicati. (una piccola “scoperta” che per primi avevamo evidenziato in questa testata, poi “cavalcata” da tutti).
Parliamo di Antonio Di Sebastiano, una persona “nata” in Federazione. Conoscitore, come pochi, delle norme. Passato dalla Commissione Tesseramenti al Settore Giovanile Scolastico. Un vero esperto che, evidentemente, non se l’è sentita di avallare/obbedire al volere (assurdo) del Commissario.
Ai male informati ed a coloro che per negligenza fosse sfuggito evidenziamo che la firma del Segretario Generale è ritornata, regolarmente, sul comunicato numero 50 della Figc. A testimonianza di una scelta ben precisa.
Insomma. Il blitz, Fabbricini, Lotito, Malagò è stato almeno “sudato” e osteggiato anche a Via Allegri. Sta emergendo che anche il “palazzo” non ne può più: di questo Commissario e di gente senza scrupoli.
Ma la protervia è figlia della debolezza altrui. Ecco il perché di Forza Catania. Solo te ci puoi salvare!
Come dimenticare la battaglia del Catania del 2003 con tanto di Sindaco in strada a Via Allegri. Fra ricorsi e provvedimenti di Tar locali si costrinse la Serie B ad un format da 24 squadre. Ad emanare una legge, era il 2003, per demandare tutti i contenziosi sportivi esclusivamente al Tar del Lazio. Ripescando anche la Fiorentina che era fallita….Corsi e ricorsi storici di “vichiana” memoria.
Il Catania e Lo Monaco vanno sostenuti. Perché gli oppositori e i difensori delle regole, sono deboli: Anzi debolissimi.
L’AIC (associazione italiana calciatori) dovrebbe essere il sindacato dei calciatori. Presente anche in Consiglio Federale in larga rappresentanza. Con peso del 20 percento in assemblea, ma sembra essersi ridotto come il PD. Grande passato e poco séguito…!
Un’associazione calciatori che si è astenuta dal decidere in assemblea elettiva (ma che scelta politica è stata, presenta un tuo candidato semmai, ma poi decidi). Che ha portato la Federcalcio al commissariamento senza ritorno. Il “palazzo” in mano a Malagò e Fabbricini passerà alla storia come la gestione più scellerata degli ultimi trent’anni. Un sindacato calciatori che oggi, capito l’errore madornale commesso, chiede a gran voce la convocazione dell’assemblea elettiva. Unendosi a Sibilia ed a Gravina.
Un po’ tardi, caro Tommasi (a proposito, dimettersi no?).Il peso dell’associazione è pari a zero. Si proclama lo sciopero dei giocatori di serie B per contrastare il format a 19 che tanti posti di lavoro ha buttato al macero (circa 100).
Bene, non si parte, il sindacato impedisce il blitz di Fabbricini maniera ? Neanche per sogno. Non se ne ha la forza. Si parte regolarmente il 24. I club e i giocatori se ne fregano, altamente, dell’associazione.
Meno importante, se possibile, il peso della Lega Pro in questa battaglia. Recentemente non sono stato tenero con il Presidente Gravina. Pensavo di stimolarlo. Oggi strepita, a ragione. Batte i pugni sul tavolo per il rispetto delle regole. Bisogna però riconoscere che ora il peso politico della Lega Pro, ridotta a comprimaria e trascurata dai media, è quello che è. Ben poca cosa.
Non è un caso che l’avvocato Balata, presidente della Lega di B, pretenda oggi di “sfottere” (sotto suggerimento?) il collega Gravina. Lo accusa di non essersi occupato a dovere della sua Lega e di avere la mente rivolta ad altre poltrone. Guarda tu da che pulpito viene la predica. Come se tutti, nel sistema, non conoscessero alla perfezione le “inclinazioni” dialettiche ed i metodi convincenti del regista di “tutto”. Che si muove in ossequio ai “desiderata” dei suoi interlocutori per ottenerne il consenso.
Ecco perché, in tutto questo insieme di debolezze, forza Catania, siamo tutti con te.