Taranto e Sport: Le verità dell'assessore Francesco Cosa

TARANTO
Vito Galasso
15.06.2016 15:35

Un fiume in piena l'assessore allo Sport e alle Politiche Giovanili del Comune di Taranto, Francesco Cosa, che chiede un diritto di replica in merito al nostro articolo di domenica 12 giugno «Taranto: quando in una città lo sport non conta» (http://www.blunote.it/news/372216598022/taranto-quando-in-una-citta-lo-sport-non-conta).

MALAFEDE Con uno sprezzante e fermo disappunto, l'assessore punta il dito contro la nostra testata e non solo. «Blunote non aiuta a mantenere saldi i rapporti tra società, istituzioni e cittadinanza in quanto aizza la Taranto sportiva e chi ama lo sport. Si fa utilizzare da alcuni mandanti ed è in malafede. In tante occasioni la stampa non ha fatto il proprio dovere. Chi sono i mandanti? Non lo so».

LE INIZIATIVE CHE CONTANO Lo sport sta a cuore al Comune e tutte le iniziative promosse ne sono la dimostrazione. «Abbiamo portato avanti innumerevoli idee – confida il membro della giunta comunale -,  che si sono rivelate delle opportunità per lo sport e per la promozione del territorio. Non appena è rientrata dagli Stati Uniti, abbiamo organizzato una cerimonia in onore di Roberta Vinci, una ragazza che è cresciuta sui tennis court tarantini e ora si allena a Palermo per scelte di vita. Abbiamo aderito alla Giornata Nazionale dello Sport con gli spettacoli di flyboard, abbiamo ospitato i Campionati Europei di ju jitsu, abbiamo patrocinato la festa dello csen ai Giardini Virgilio, è in corso il progetto “Taranto riattivati, buone pratiche in movimento”  rivolto a 600 anziani e 200 disabili (l'unico Comune in Italia), permetteremo a 180 ragazzi di accedere alla piscina comunale gratuitamente, abbiamo investito 1.680.000 euro per i tornelli e l'impianto di videosorveglianza  e 1.800.000 euro per l'anello inferiore della Curva Nord dello “Iacovone”, altri 780.000 euro per il rifacimento del campo b della stessa struttura sono stati appena stanziati. Inoltre, abbiamo avuto l'occasione di accogliere un torneo internazionale come la “Coppa Scirea”, che è stato innanzitutto evento di scambio interculturale e ha visto protagoniste formazioni blasonate come Juventus, Roma e Crotone. Mi è dispiaciuto che non ci sia stato il Taranto. In ogni caso è stato un grande successo e non ce ne siamo vantati come è stato detto. Tanti genitori e i propri figli sono venuti allo stadio per divertirsi e vedere i ragazzi giocare. In particolare, mi hanno impressionato i giovani giapponesi che prima di andare via hanno ripulito alla perfezione lo spogliatoio. È una mentalità che ci manca». Nonostante il primo lustro sia trascorso in bilico tra una difficoltà e l'altra, Cosa sbatte i pugni quando si parla di «sonnolenza gestionale». «Nei primi cinque anni ci sono state delle criticità, non lo neghiamo. Poi, però, abbiamo deciso di puntare tutto sulla programmazione cadenzando gli interventi da effettuare. Quando siamo arrivati, abbiamo ereditato strutture comunali occupate abusivamente. Come i campi di Talsano e di Paolo VI, che a breve saranno gestiti a seguito di evidenze pubbliche. Dopo l'affidamento, il gestore non pagherà più in modo che possa investire sull'impianto. Stesso discorso per il terreno di gioco “Atleti Azzurri” ai Tamburi, per il “Magna Grecia” e per il pattinodromo, le cui evidenze pubbliche saranno bandite entro fine del mese. Ci tengo a precisare che fino al 2013 nessuno impianto sportivo era affidato a bandi di evidenza perché ci siamo portati avanti fardelli del passato. Il capitolato del PalaMazzola è in ragioneria: non appena arriva l'ok, parte il bando di gara. Senza dubbio il nostro palazzetto ospiterà ancora i cestisti del Cus Jonico. Di fronte al campetto di Talsano sorgerà una tensostruttura polivalente, mentre la palestra Ricciardi non sarà più un luogo di accoglienza per migranti. Quando ho ricevuto l'incarico – prosegue l'assessore -, gli studenti tarantini pagavano la loro quota sport al Cus Bari senza ricevere nulla in cambio. Grazie al mio intervento e a una convenzione con il Centro Universitario Sportivo, i nostri ragazzi potranno usufruire delle strutture comunali. Per giunta, abbiamo riqualificato le palestre delle scuole “Leonida” e “Foscolo” con due mutui a interessi zero del credito sportivo».

CRITICITÀ E SPERANZE Dopo l'encomio al lavoro svolto dal Comune di Taranto, si passa alle note stonate. Si parte dal campo scuola “Giuseppe Valente”, un luogo sin troppo trascurato da tutto e tutti che ultimamente ha ricevuto il niet all'emendamento del forzista Vietri. Il caso è intricato. «Rispetto al passato, è migliorato – ammette Cosa -. C'è stata una manifestazione di interesse e la gestione è stata affidata alla Fidal, la quale ha dato il compito a un direttore sportivo di monitorare le domande di accesso all'impianto. Siamo in attesa che il governo stanzi i soldi per il campo scuola. Infatti, l'amministrazione Stefàno ha deciso di candidarlo ai finanziamenti dei campi sportivi del Coni. Ho portato personalmente, pagando il viaggio a mie spese, il progetto di riqualificazione al presidente Malagò. In ballo ci sono 100.000.000 di euro. Vietri vuole fare solo campagna elettorale perché sapeva quali fossero le nostre intenzioni. Il ritardo è dovuto ai piani di periferia (non idonei), al credito sportivo e al “Progetto Finanza” (una volta presentato, bisogna effettuare le dovute verifiche), che non sono andati in porto. Ora siamo convinti che si farà». Eppure c'è qualcuno che si lamenta. «Non date retta a quello che dice il padre di Francesca Semeraro, piuttosto polemico. E non vi fate suggerire le domande da Antonio Maggio. In Italia non ci sono molti diamanti e noi ci impegneremo per realizzarne uno per la nostra squadra di baseball. Tra l'altro, ha sempre utilizzato l'impianto del rione Tramontone e solo una volta in tutto l'anno è capitato che non potesse giocarci. Il campo b? I lavori sono in ritardo perché è cambiata la legge sugli appalti (adesso si va in gara con il progetto esecutivo). Nella giornata di martedì è stato ultimato il computo metrico e a stretto giro si andrà in gara. L'impianto di via Cugini? Posso annunciare che tra qualche settimana sarà riaperto. Il tutto grazie alla sinergia tra il sindaco Ippazio Stefàno e l'ammiraglio di divisione Eduardo Serra. Le colpe dello stato di abbandono sono della Provincia, il nostro compito era relativo alla manutenzione del verde».

FAVORI A CAMPITIELLO Il capitolo calcio è il più focoso. Cosa rigetta le accuse di aver favorito l'ex presidente rossoblù Domenico Campitiello. «Non abbiamo aiutato in alcun modo l'imprenditore campano – ribatte il rappresentante della giunta comunale -. Al contrario, non ci siamo spesi per trovare sponsorizzazioni e non abbiamo abbassato il canone di locazione dello stadio “Iacovone”, che presentava tariffe molto alte. Siccome era forestiero, siamo stati ospitali e da assessore incaricato l'ho portato in visita dalle istituzioni e dalle alte cariche locali. Per gentilezza, siccome veniva a Taranto il sabato sera e non sapeva con chi parlare e dove andare, capitava che ci vedessimo per bere un caffè o per mangiare una pizza. E voi ci avete marciato su questo, così come avete goduto per le scritte sui muri allo stadio perché vi piace il gossip – punzecchia riferendosi alla stampa -. Anche in quel caso c'era un mandante. Alla fine Campitiello è andato via, non ce lo aspettavamo poiché aveva tutte le carte in regola per fare bene. Abbiamo provato a convincerlo, ma c'erano di mezzo delle minacce. Purtroppo il rammarico lascia il tempo che trova».

PER ZELATORE BASTONE E CAROTA Graffi e carezze nei confronti dell'attuale massimo dirigente dei rossoblù Elisabetta Zelatore. «Dopo l'abbandono dell'impresario paganese – dichiara Francesco Cosa -, noi siamo stati continuamente in contatto con la Fondazione Taras per sapere come si evolveva la situazione societaria e abbiamo accolto positivamente la notizia del ritorno della coppia Zelatore-Bongiovanni, tanto è vero che li abbiamo ricevuti immediatamente, mettendo a disposizione Palazzo di Città per una conferenza stampa come messaggio politco. Dopodiché ci siamo prodigati per reperire degli sponsor attraverso dei costanti incontri con l'imprenditoria locale. Tuttavia, a causa dell'esperienza negativa con la cordata Nardoni, l'attuale presidenza ha rifiutato cordate». Contrariamente, nel corso degli incontri con i giornalisti, Zelatore ha ripetuto più volte di essere disposta ad inglobare nuove forze per il bene della dirigenza e delle sue casse. «Abbiamo portato Antonio Melpignano, non è corretto chi dice che l'abbia presentato il signor Nico Mondino. Anche perché i due si sono conosciuti grazie a questo povero fesso – alza la voce riferendosi a se stesso -. Tempo fa Melpignano mi chiamò perché voleva partecipare a un torneo in Germania con una rappresentativa tarantina. Voleva, quindi, che facessimo una selezione pubblica per trovare giovani della città. Tramite un incontro a Palazzo Pantaleo ho coinvolto Mondino e così è nata la Rappresentativa Città di Taranto Molo Sant'Eligio, che ha pure vinto la competizione teutonica. Quando abbiamo chiesto aiuto all'imprenditoria locale, Melpignano ha inteso intervenire sul settore giovanile. Poi non so cosa sia successo, provate a fare un'intervista agli interessati – suggerisce con tono canzonatorio -. Fatto sta che noi abbiamo portato lo sponsor e loro ci hanno litigato, facendo fare anche a noi, che li abbiamo messi in contatto, una brutta figura. In più, siamo andati incontro alle esigenze della società abbattendo i canoni dello stadio con una delibera approvata all'unanimità: 10 euro l'ora per gli allenamenti sul campo a e 5 euro l'ora per gli allenamenti sul campo b. Il campo in erba è stato pagato dal Comune: invece di pagare il fitto, Zelatore ha versato il denaro in anticipo a chi ha rifatto il green. Il tutto in un clima di stretta collaborazione. Noi siamo disponibili con tutti, riceviamo persino quelli del ferro vecchio. A differenza di Campitiello, con la presidentessa ci vedevamo e ci sentivamo tutti i giorni e non c'era bisogno di accompagnarla perché conosce il territorio. Se avesse voluto un aiuto per il ripescaggio, bastava chiedere un incontro con il sindaco. Nessun messaggio alla società? Chi l'ha detto? L'abbiamo fatto privatamente perché a noi piace lavorare a testa bassa. Siamo contenti dell'annuncio di Zelatore e che ha, quindi, reperito i soldi necessari per il fondo perduto. Ci auguriamo che non sia tutto sprecato per le ferree regole del ripescaggio, visto che nella graduatoria siamo lontani. Noi siamo sempre qui per fare il bene della città».

LE LETTERINE E GUARDASCIONE Non mancano le tirate d'orecchie. «Avete pubblicato la lettera del sindaco di un minuscolo paese (il riferimento è al primo cittadino di Fano, nda) al presidente Tavecchio. Quando l'ha fatto Stefàno, siamo stati continuamente presi in giro. Le critiche le accettiamo, ma non queste porcate. Siamo aperti al confronto. Lite con Guardascione (segretario del settore giovanile del Taranto Fc, nda)? È assolutamente falso. Per natura non litigo mai con nessuno, anche perchè il mio mestiere è il poliziotto. Non sapevo nemmeno che facesse parte dello staff del Taranto. So che ha avuto discussioni con alcuni genitori per delle autorizzazioni».

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