Atletica: Antonella Palmisano, "A Rio darò il massimo"

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Antonio Bargelloni
01.08.2016 22:35

“Non mi sono posta un risultato specifico. A Rio de Janeiro darò il massimo ed oltre. Se verrà un bel piazzamento, sarò ancora più soddisfatta”.
Antonella Palmisano, a otto giorni dalla partenza per il Brasile e a 18 dalla gara dei Giochi Olimpici dei 20 km di marcia (19 agosto alle 14,30 locali, le 19,30 in Italia), è carica al punto giusto, ma mantiene i piedi per terra. 
PREPARAZIONE DIFFICILE. La 25enne mottolese tesserata per le Fiamme Gialle non nasconde le problematiche dovute ad una preparazione ridotta, ma la fiducia non manca: “Rispetto ad un anno fa, mi mancano tutti i lavori invernali. L'infiammazione al tibiale destro che si manifestò proprio 20 giorni prima di Pechino mi ha costretta a restare ferma per mesi. Ho ricominciato a marciare solo a marzo e quest'anno ho disputato una sola gara in Lituania (gara vinta), una sorta di test che mi è servito per ritrovare i rirmi. Un rischio aver gareggiato a Pechino? Non direi, ero in dubbio fino alla fine, vero, ma provai ugualmeneperch avevo lavorato bene tutto l'anno. Il quinto posto tra l'altro mi consentì di acquisire il pass per le Olimpiadi...”
SOGNO CHE SI AVVERA. Un sogno per opni atleta, la partecipazione ad un'Olimpiade. Antonella confessa che ci aveva fatto un pensierino già prima di Londra 2012: “Allora erano sicure del posto solo Elia Rigaudo ed Eleonora Giorgi; teoricamente, facendo il “minimo” ci sarei andata anche io, ma prima dei Mondiali del 2013 a Saransk, un'altra infiammazioone al tibiale, allora quello sinistro, mi rovinò la stagione e la prestazione in Russia. Va bene così, l'importante è esserci arrivata ora”.
Un sogno che sembrava lontanissimo per la piccola Antonella, quando iniziò una dozzina di anni fa sotto la guida di Tommaso Gentile nella Don Milani Mottola, prima di una lunga serie di talenti del tacco e punta. “Vedevo le Olimpiadi in tv così come un tifoso di calcio segue i Mondiali, un avvenimento inarrivabile. Con il lavoro quotidiano ed i primi grandi risultati, mi sono resa conto che potevo arrivarci anche io un giorno. Ora mi godo questo momento, ma capirò ciò che ho raggiunto solo quando sarò lì”.
Una gara olimpica in effetti è diversa da ogni altra. Ciò che la rende unica è l'atmosfera che si respira prima, durante e dopo. E le attenzioni dell'intero globo. “L'emozione è forte, me ne hanno parlato le mie due compagne di squadra. Mi sento spesso con Elisa, la più esperta, già bronzo a Pechino 2008. Mi renderò conto di ciò che si vive soltanto quando sarò a Rio”.
MAGLIA AZZURRA. Sicuramente la Fidal, ma anche il Coni, si aspettano un risultato importante dalla marcia azzurra, una delle specialità che ha regalalto maggiori soddisfazioni all'atletica. Ed Antonella lo sa. “Siamo un bel trio. Elisa rappresenta l'esperienza, Eleonora è la primatista italiana, io sono la numero 3 e mi accontento di qeusto ruolo. Sulla linea di partenza saremo tutte lì, dimenticheremo gli acciacchi, la preparazione, proveremo tutte a dare il meglio. Favorite? Io credo che solo le  cinesi  sono di un altro pianeta. Poi siamo tutte sullo stesso livello, prionte a giocarci la nostra eftta di gloria, bisogna saper trovare la giornata giusta. Io dal canto mio sono pronta, non ho il peso del pronostico e posso gareggiare senza pressione”.
MOTTOLA PER LEI. Forse, chi sta vivendo questi giorni di vigilia in maniera più intensa sono i familiari ed i conoscenti di Mottola. “Sì, ho sentito i miei genitori più... agitati di me in questi giorni. Sono i miei primi tifosi. Io dalla mia casa a Roma vivo tutto con maggiore distensione. So che Mottola mi seguirà con tanta trepidazione, spero di non deludere i miei tanti fans...”.
PROGRAMMA Le azzurre non andranno subito a Rio, ma sin fermerannoa San Paolo per un periodo di ambientamento; con loro ci sarà tra gli altri anche il tecnico di Antonella e delle Fiamme Gialle, Patrizio Parcesepe, facente parte dello staff del Coni. Il trasferimento per Rio avverrà il 16.

nella foto, Antonella Palmisano con Marco De Luca ed Elisa Rigaudo (photo Colombo/Fidal)

 

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