Taranto: L’Aps Taras smentisce Vittorio Galigani
Il trust risponde al dg in pectore del sodalizio rossoblu: ‘Nessun progetto parallelo e alternativo al Taranto FC’
In merito ad alcune illazioni apparse in questi giorni sui social, l’associazione Taras intende precisare quanto segue. Il supporters’ trust non ha alcuna intenzione di rilevare titoli sportivi di club in categorie inferiori, per avviare un progetto parallelo e alternativo al Taranto F.C. 1927. Il Taranto è uno solo, quello che tifiamo e che è stato fondato da noi tifosi. Come recita l’articolo 1.3 del regolamento per la concessione della licenza d’uso del marchio attuale, l’associazione Taras “concederà sempre l’uso del logo, a titolo gratuito, al Taranto F.C. 1927, società di cui detiene quote associative, in quanto fondata e partecipata dai tifosi o comunque al sodalizio che raccoglierà l’eredità sportiva dell’attuale Taranto F.C. 1927 in quanto prima squadra della città di Taranto, a condizione che abbia denominazione e colori sociali, sin dalla costituzione, che possano inequivocabilmente essere riconducibili alla tradizione calcistica di Taranto”. Questo logo sarà sempre del Taranto F.C. 1927 fino a quando sarà iscritto in un campionato FIGC e non sarà mai cucito addosso a un club ad oggi esistente, che per genesi stessa non può essere ritenuto erede della storia del Taranto. L’acquisizione di un titolo sportivo è quanto di più lontano dall’etica del supporters’ trust, per cui non è ammissibile cancellare la storia di una realtà per sostituirla a proprio gradimento, nella logica del più forte. Nell'auspicio che si possa tornare presto a parlare di calcio giocato e che non si debba più spendere tempo per smentire le solite notizie infondate, l'associazione Taras continua ad operare con immutata passione e con la massima trasparenza. L'obiettivo è quello di trovare le soluzioni migliori, tramite il dialogo con le componenti del calcio, per risanare un sistema afflitto da annosi problemi, contraddizioni, operatori ambigui e scarsa sostenibilità.
COSA HA SCRITTO VITTORIO GALIGANI (ormai parte integrante del progetto targato Massimo Giove)