Ex Ilva, autotrasportatori Taranto sciolgono presidio, ma stato agitazione resta
Sciolto il presidio, lunedì 12 febbraio, degli autotrasportatori di Casartigiani Taranto.
La maggior parte delle imprese che vi hanno aderito, operano in sub-vezione (ovvero in sub appalto) e hanno sempre garantito un puntuale servizio, senza essere saldate fino a dicembre 2023. L’assemblea, che è iniziata lo scorso 2 gennaio alla portineria C dell’area TIR del siderurgico ex Ilva, è stata sciolta in seguito alle dichiarazioni depositate presso il Tribunale di Milano sulla situazione dello stabilimento, rilasciate lo scorso venerdì.
Nel corso dell’udienza, incentrata sulla composizione negoziata, l’ad di Acciaierie d’Italia ha dichiarato che «la fabbrica è al collasso» e che entro «la metà di febbraio» potrebbero essere «fermati tutti gli impianti» a dimostrazione che un eventuale spegnimento degli impianti non è imputabile alle imprese di autotrasporto.
Casartigiani esprime la sua massima solidarietà alle imprese dell’indotto ancora in protesta. E a tal proposito, il sindacato degli artigiani specifica che lo stato di agitazione permane, data l’importanza della tematica e le ricadute negative che la città potrebbe avere se non si arrivasse a una soluzione.
Queste le parole del coordinatore regionale di Casartigiani Puglia Stefano Castronuovo: «Questa vertenza, supportata da tutte le sigle maggiormente rappresentative del mondo del trasporto, è diventata una questione nazionale. Problema che, peraltro, è stato anche ampiamente sottoposto al Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Ricordiamo che in questi quarantasei giorni di protesta le aziende hanno sacrificato il loro tempo, così come gli affetti personali, per il solo unico e sacrosanto diritto di essere pagate. Situazione, peraltro, dipesa gran parte dall’ostinazione dei due soci che fino a oggi non hanno fatto altro che litigare e creare confusione».
Prosegue Castronuovo: «Riteniamo, inoltre, che i Ddl emanati dal Governo non corrispondano alle esigenze dell’autotrasporto, che resta la categoria più debole dell’indotto, date le caratteristiche del servizio che prevede l’anticipazione dei costi pari all’ 80% tra i costi di manutenzione e carburante». Il coordinatore regionale, inoltre, è di non aver sentito alcuna risposta, dall’ad Morselli, alla domanda diretta della sub vezione dei trasporti. Quest’ultima è stata posta dal senatore e vicepresidente Giorgio Bergesio della Lega, durante l’audizione di oggi, in Senato, alla 9° Commissione sul D-l n. 4/2024 - decreto ex Ilva.
Ormai, da diversi anni, Casartigiani denuncia la problematica, giunta ormai al limite, perché anzitempo non è stata affrontata a dovere. Dunque, assieme alle altre sigle datoriali fa appello al senso di responsabilità con la speranza che si trovi, al più presto, un accordo che garantisca il futuro di queste aziende, già ulteriormente danneggiate da questa lotta.