Europa Verde Taranto su traffico illecito di rifiuti nella provincia jonica
Cosa succede nella provincia di Taranto? Ce lo chiediamo dopo che per due settimane di seguito la stampa ha riportato la notizia di inchieste e arresti per smaltimento di ingenti quantità di rifiuti; la prima volta le indagini hanno portato alla scoperta di un traffico illecito di rifiuti pericolosi pari a oltre seimila tonnellate intorno ai lavori di adeguamento del porto di Taranto; il 13 giugno le forze dell'ordine hanno arrestato 5 persone ed eseguito ulteriori 20 provvedimenti tra reali e patrimoniali per associazione a delinquere ed attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, gestione illecita di rifiuti speciali e discarica abusiva.
Si tratta di rifiuti pericolosi costituiti da ritagli e cascami di lavorazioni della pelle che si svolgono in provincia di Matera e di Bari. Ringraziamo le forze dell'ordine e la magistratura per l'impegno nel perseguire questi reati che danneggiano gravemente l'ambiente e la salute. Vogliamo però rimarcare che, al netto della presunzione di non colpevolezza, il territorio viene usato da imprenditori spregiudicati per fare profitti illeciti scaricando sulla collettività i costi dello smaltimento dei rifiuti che per legge dovrebbero essere a carico di chi li ha prodotti. Inoltre il traffico di rifiuti pericolosi avviene a vantaggio di imprese fuori regione o almeno fuori provincia, in barba al principio comunitario che prevede lo smaltimento in loco.
Siamo convinti che sia carente il sistema del tracciamento dei rifiuti e che la normativa sia oramai obsoleta e facilmente aggirabile dalla parte peggiore dell'imprenditoria. Su questo intendiamo agire attraverso i parlamentari eletti in Alleanza Verdi e Sinistra e in particolare attraverso il co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli. Si rende però necessario lavorare anche a livello locale e regionale per diffondere una maggiore consapevolezza in materia di buone prassi nella gestione dei rifiuti.
Va altresì notato che spesso il consumatore per mancanza di cultura ambientale e sociale bada solo al prezzo; per esempio ignora il ciclo di vita del prodotto che impatta sull'ambiente e fa poca attenzione alle condizioni di lavoro. Di conseguenza vi è una spinta dal basso, dai consumatori, a produrre a qualunque costo, violando le norme a tutela dell'ambiente, della salute e del lavoro. Occorre un'azione più incisiva dei Comuni e dell'Ente Provincia affinché si diffonda la consapevolezza che il miglior rifiuto è quello non prodotto e la conoscenza e l'implementazione della Strategia Rifiuti Zero. (Paola Fago e Gregorio Mariggiò per la Federazione Provinciale di Taranto - Europa Verde - Verdi)