Taranto: Telmo (Ugl) sul destino incerto della Cittadella della Carità

Errica Telmo
CRONACA
06.11.2024 15:17

“I giorni passano e l’attesa di conoscere il destino della Cittadella della Carità di Taranto diventa sempre più intensa e cupa. La sensazione di perdere un pezzo di storia tarantina si trasforma in amarezza“. Esordisce così Errica Telmo, segretario territoriale UGL Salute di Taranto, in una dichiarazione che trasmette malessere e preoccupazione per il futuro di una delle istituzioni sanitarie più preziose della città.

“Come cittadina tarantina - prosegue Telmo -, mi sono sempre posta la domanda: come siamo arrivati a questo punto? In tanti anni, diversi amministratori avrebbero dovuto difendere e gestire al meglio una delle perle della sanità tarantina, nata per sostenere chi aveva meno risorse e offrire servizi a chi non poteva permettersi cure private“.

Telmo ricorda le origini della Cittadella, ideata da Monsignor Motolese come ente morale per Taranto, una città non paragonabile a metropoli come Milano, Roma o Torino, ma che ha visto anni di splendore grazie a questa struttura e alla collaborazione con realtà prestigiose come il San Raffaele di Milano. “Oggi, invece, la Cittadella sembra destinata allo smantellamento in nome di un presunto “rispetto delle regole“, cancellando un pezzo di storia“, aggiunge.

La sindacalista sottolinea come la sopravvivenza della Cittadella sia stata sostenuta solo dal forte senso di responsabilità della Prefettura, della Regione e dell’ASL, consapevoli che si trattava di un ente morale senza scopo di lucro. Ma ora, secondo Telmo, si teme per il futuro di anni di lotte, proteste e richieste di intervento per salvaguardare questa istituzione.

“Per Taranto, la Cittadella è come il Colosseo per Roma: vecchie mura che raccontano una storia, un’identità - conclude Telmo -. Non possiamo permettere che venga cambiata la sua missione, né che diventi terreno di conquista. Ciò che appartiene a Taranto deve rimanere a Taranto, una città che non è mai stata pienamente capita e tutelata ma che resta la perla dello Jonio”.

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