In tanti anni di trasferte vietate ne abbiamo viste tante, ma mai era capitato che a decidere di non farci andare in trasferta fosse la società del Taranto. Un nuovo colpo basso quello portato dal duo al comando all'intera tifoseria rossoblù, e non solo a quella parte che li contesta. Fatti di una gravità assoluta quelli a cui abbiamo, nostro malgrado, dovuto assistere in settimana. Biglietti del settore ospiti che compaiono e scompaiono, con i gruppi organizzati tutti che si sono proposti di andarli a ritirare direttamente a Francavilla in Sinni pur di poter seguire il Taranto in quella che a tutti gli effetti resta una trasferta libera. A Bongiovanni e Zelatore forse non è chiaro che Taranto Supporters non mollerà di un solo millimetro fino a quando loro non diventeranno un triste ricordo. Non ci siamo piegati allo Stato e alle sue leggi liberticide e a nostro parere anticostituzionali, figuriamoci se ci piegheremo difronte a questa società. Sappiano i presidenti che hanno raggiunto l'invidiabile record di essere stata la prima società in Italia a negare, di fatto, la trasferta ai propri sostenitori. Il Taranto esiste perché c'è un popolo tifoso che soffre e gioisce per quei colori, senza di esso il calcio non esiste. Lo tenga ben a mente il duo alla guida della nostra squadra.

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