PCI Taranto: ‘Dare un senso politico al 1° maggio nonostante la pandemia’

CRONACA
Iv.
30.04.2020 17:16


Il primo maggio per parlare dei lavoratori e del lavoro, perchè da comunisti contemporanei vogliamo farcene carico in senso positivo e cioè per tutelarne i diritti acquisiti e ridotti, se non aboliti, e per tornare a valorizzare i lavoratori non in termini economicistici ma culturali e sociali. Per questa pandemia che ha causato tante sofferenze e inevitabilmente ha causato tante vittime, noi del Partito Comunista Italiano di Taranto vogliamo innanzitutto ringraziare i lavoratori delle Asl, volontari, Croce Rossa, che costantemente si impegnano per combattere e bloccare il virus. Diamo la nostra più profonda solidarietà alle famiglie delle vittime e dei malati; comunque diamo un senso politico a questo 1 Maggio 2020. Sin da subito il quadro della riproduzione sociale è stato ribaltato e sicuramente esposto ad una crisi di ridefinizione di ruoli. Delineando una linea emergenziale tra ciò che è essenziale e no. Le categorie solitamente più esposte, visibili e di contatto con il pubblico, sono scomparse dal quadro visivo, confinate nelle proprie case al comando dello smart working. Di contro le categorie più ai margini e meno visibili, sono state scelte per reggere le fondamenta dell'emergenza, tra sistema produttivo minacciato dai blocchi e sistema sanitario falcidiato dai tagli economici e dalle privatizzazioni. Di contro il settore del dietro le quinte, di back, il quasi sempre poco visibile operaio è diventato il protagonista inconsapevole della ribalta. Infine un'altra categoria è emersa presentando un crack, quella dello spettacolo. Un mondo in cui emerge l'esigenza di un contratto nazionale di categoria, che identifichi ruoli, retribuzioni, contratti e tutele. Molti operatori del settore sono fermi senza un salario, impossibilitati ad accedere alle risorse emergenziali studiate dallo Stato, invisibili per davvero. A lui infatti è stato chiesto di continuare a produrre, senza lode nè gloria, alle stesse identiche condizioni di sempre o con qualche accorgimento di sorta. A loro di condividere gli spazi nel più totale rischio è stato consentito. La mala sanità ha fatto emergere le condizioni precarie dei lavoratori della salute, in un sistema sempre più privatizzato e poco controllato dove i casi di contagio più eclatanti hanno evidenziato la grossa falla di quello che, come sistema, abbiamo sempre vantato di avere come fiore all'occhiello.

Noi PCI di Taranto vogliamo che vengano abolite da subito: la riforma Fornero e la legge JobsAct, per bloccare i licenziamenti individuali perché il diritto al lavoro e il diritto alla salute non siano sempre usati come merce di scambio e di ricatto. Per questo ribadiamo ancora con più forza che dovrà essere da subito ripristinato il diritto costituzionale, quello dell’articolo 18. Ogni lavoratore e lavoratrice non siano considerati solo matricole da usare per gli interessi esclusivi delle grandi multinazionali, vedi Arcelor Mittal. Ricordare il primo Maggio è molto importante perché si tratta di una giornata di lotta condivisa in tutto il mondo dai lavoratori per affermare con le proprie lotte i propri diritti,con l’obiettivo di migliorare la propria condizione politica ben precisa perché il diritto di lavorare con sicurezza e con serenità è un diritto inviolabile sancito nella nostra Costituzione Italiana, ma anche perché figlia delle lotte del movimento operaio. La battaglia politica che ci deve contraddistinguere come comunisti deve essere questa di unire i lavoratori come classe sociale determinante per le sorti del Paese oltre che unire tutte le forze comuniste e socialiste in un fronte comune di opposizione e di proposta politica. (PCI sez.D’Ippolito-LaTanza)

Taranto: 5 giugno 1983, una delle partite più drammatiche
Progetti: Parte ‘Universitas’, per selezione e pubblicazione testi accademici