Vincenzo Bellomo - Presidente Unione Marittimi
Vincenzo Bellomo - Presidente Unione Marittimi

TARANTO – Dopo la denuncia dello stato di inattività della flotta ex ILVA, AdI Servizi Marittimi S.r.l. in Amministrazione Straordinaria, rappresentata dal direttore generale Maurizio Saitta, ha accettato un incontro con l’Unione Marittimi per un chiarimento sulla situazione. La riunione si terrà prossimamente nella sede di Taranto.

La decisione segue una nota ufficiale inviata il 7 marzo dall’Unione Marittimi a diverse istituzioni, tra cui il Ministero del Made in Italy, il Ministero delle Infrastrutture, il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie, oltre alle Capitanerie di Porto di Taranto e Genova. Nel documento veniva denunciato il fermo della flotta ex ILVA, composta dalle navi “Corona Boreale” e “Corona Australe”, oltre ai barge “Vega I”, “Sirio I”, “Ceti” e “Tauri”, tutte ormeggiate nel porto di Taranto.

Preoccupazione per i posti di lavoro

A spingere il presidente dell’Unione Marittimi, Vincenzo Bellomo, a scrivere nuovamente alle istituzioni è stata la crescente preoccupazione per il destino di quasi 200 lavoratori impiegati sulla flotta. Secondo le segnalazioni, alcuni dirigenti e consulenti di AdI Servizi Marittimi e Acciaierie d’Italia avrebbero espresso l’intenzione di dismettere parte delle imbarcazioni.

Già il 24 febbraio, l’Unione Marittimi aveva denunciato lo stato di abbandono della flotta, sottolineando la sospensione delle attività manutentive necessarie al mantenimento delle navi.

Il nodo del trasporto delle merci

Un ulteriore elemento di preoccupazione riguarda il trasporto delle merci prodotte dagli stabilimenti ex ILVA. Secondo Bellomo, alcune società avrebbero deciso di lasciare inutilizzate le navi dell’ex ILVA, affidando invece il trasporto a compagnie di navigazione esterne, spesso impiegando personale extracomunitario.

Nella sua nota, il presidente dell’Unione Marittimi ha sollevato dubbi sulla convenienza economica di questa scelta, sottolineando i costi elevati del noleggio di navi terze rispetto all’utilizzo della flotta interna. Una decisione che, secondo lui, porterebbe al depauperamento e alla svalutazione del patrimonio navale ex ILVA.

L’atteso incontro tra AdI Servizi Marittimi e l’Unione Marittimi sarà quindi un momento cruciale per fare chiarezza sulla gestione e il futuro della flotta.