Cavese: Girardi, 'Match di cartello, ma non decisivo...'
Un grande momento per la Cavese che domenica riceverà un Taranto altrettanto in forma. A commentare il momento, a Blunote, è uno degli ex di turno Mimmo Girardi: "Stiamo vivendo benissimo questo periodo visto che stiamo mantenendo i piani societari, trovandoci in alta classifica. Inoltre, veniamo da sei vittorie consecutive. Domenica ci attende una partita importante".
L'AMBIENTE: "L'ambiente, i tifosi e la società sanno che la squadra è stata costruita in ritardo, con qualche calciatore arrivato a settembre. Però, i risultati stanno arrivando e siamo stati bravi a trovare la giusta quadratura".
FORMAZIONE: "Mancherà Martiniello, che è l'attaccante che sta giocando di più. La rosa, però, è assortita anche se qualcuno è fuori condizione: un conto è giocare sempre, un altro conto è allenarsi soltanto. Nel complesso scendono in campo sempre le solite dodici, tredici persone".
L'ATTESA: "A Taranto ho lasciato un bel ricordo, così come Taranto lo ha lasciato a me. L'unica macchia di quel periodo fu l'aver perso un campionato vinto sul campo, per via degli stipendi non pagati. Poi, le due semifinali perse in modo assurdo: con la Pro Vercelli ci annullarono due gol, mentre con l'Atletico Roma subimmo la rete dell'eliminazione nel finale di gara. L'importante, però, è lasciare qualcosa di positivo: penso di averlo fatto così come, anche, tutto quel gruppo".
IL TARANTO: "E' una squadra costruita per stare in alta classifica. Gli ionici, con Cazzarò, allenatore carismatico e bravo con cui ho giocato a Benevento, hanno trovato la quadratura. Ultimamente la rosa è stata rinforzata e arriveranno a Cava dopo sei vittorie consecutive".
LA GARA: "Si tratta di un match di cartello ma che, sicuramente, non sarà decisivo".
IL CAMPIONATO: "La lotta per il primato sarà aperta fino a maggio. Adesso il Potenza sta dimostrando di avere un passo in più ma la classifica conta a fine campionato. L'esempio è il Bisceglie che, nel passato campionato, ha rimontato tanti punti al Trastevere".
L'ESULTANZA: "Se dovessi segnare non esulterei per rispetto nei confronti della piazza tarantina. Sarebbe come darsi una pugnalata al cuore".
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