Ex Ilva: Baccaro, ‘Sentenza Consiglio di Stato crea ulteriore confusione’
Nota del coordinatore provinciale di Sinistra italiana
La sentenza con la quale il Consiglio di Stato ha respinto l’Ordinanza del Sindaco di Taranto, stabilendo che l’area a caldo dell’ex ILVA, non ravvisandosi ulteriori pericoli per la salute e per l’ambiente, può rimanere aperta, aggiunge ulteriore confusione rispetto alla vicenda in questione. Il Consiglio di Stato ha ulteriormente rafforzato quello che è evidente e cioè che le competenze per definire la vicenda dell’acciaieria tarantina fanno capo allo Stato e quindi al Governo. Per questo motivo, ancora una volta, ci chiediamo perché il Ministero dell’Ambiente ed il Governo continuino a non fare la Valutazione dell’Impatto e del Rischio Sanitario che va reintrodotta nella procedura Autorizzativa (AIA) dell’ex ILVA? Nonostante i dati emersi dalla Valutazione Sanitaria effettuata dall’ARPA, che indicava l’incompatibilità tra la produzione, anche dimezzata a 6 milioni di tonnellate annue di acciaio, con questa tecnologia, e la tutela della salute pubblica; nonostante la sentenza di primo grado del processo ambiente svenduto, che conferma l’esistenza di nocumento per la salute pubblica e per l’ambiente, tanto da disporre il sequestro degli impianti, anche se rimanda il tutto alla sentenza definitiva; nonostante la Città di Taranto continui ad essere mortificata, sia sul piano della garanzia occupazionale, proprio in riferimento a quella fabbrica, sia sul piano della tutela della salute; nonostante tutto questo, il Governo non produce gli atti conseguenziali, e non si affida alla scienza ed alle procedure delineate dai suoi stessi Organi di consulenza, come ARPA ed ISPRA. Cosa attende ancora per procedere con la Valutazione dell’Impatto e del Rischio Sanitario? Eppure, come si può facilmente comprendere, questa è l’unica procedura esistente per mettere gli Enti pubblici, e la stessa azienda, nelle condizioni di prendere decisioni su quello che si dovrà fare e su chi debba farlo.Occorre ristabilire un percorso lineare e chiaro ed a farlo deve essere lo Stato, che non può lasciare una comunità in perenne stato di crisi e di conflitto istituzionale e sociale, fino a quando il mercato non decide in base alle esigenze dei suoi operatori cosa fare della produzione e, quel che è peggio, di conseguenza, delle condizioni di vita di un’intera area del Paese. (Per il Coordinamento Prov Sinistra Italiana Maurizio Baccaro)