Taranto: 5 giugno 1983, una delle partite più drammatiche
E anche tra le più ricordate dai tifosi rossoblu: un amarcord di rigori negati, insulti, minacce e intimidazioni
Esattamente 36 anni fa, 5 giugno 1983, si disputava una delle partite più drammatiche (e tra le più ricordate dai tifosi) dell' intera storia rossoblu. Ultima giornata di campionato di serie C/1, il Taranto è di scena a Salerno, nel vetusto impianto del “Vestuti” inaugurato addirittura nel 1931. La classifica vede al comando un terzetto a quota 44: Empoli, Pescara e Taranto (all'epoca la vittoria valeva due punti). I posti a disposizione per la promozione in Serie B sono però solamente due. I toscani giocano in casa contro l'ormai retrocessa Paganese e non dovrebbero aver difficoltà a centrare l'intera posta in palio. Il Pescara è di scena a Caserta, al cospetto di una squadra ormai tranquilla. La Salernitana, dal canto suo, ha invece come unico traguardo possibile una improbabile qualificazione alla Coppa Italia “dei grandi”, legata a una serie concomitante di risultati che dovrebbero verificarsi. Da Taranto si muovono in quaisi quattromila, con due treni speciali, corriere e auto private. L'accoglienza in quel di Salerno, tuttavia, non è delle migliori. Sin dall’arrivo, i sostenitori tarantini devono fare i conti con un astio francamente inspiegabile, sfociato in vere e proprie aggressioni. La situazione non migliora all'interno dello stadio, dove proseguono le intimidazioni e le minacce. Il tecnico jonico Lauro Toneatto, per questa sfida decisiva, appronta uno schieramento tattico apertamente offensivo: due punte (Chimenti e Moscon) un tornante offensivo (Acanfora) e l'incursore Biagini pronto a dar man forte al reparto avanzato. Il tutto sotto la regia sapiente di capitan Barlassina. Tra le file dei campani troviamo invece il grande ex Sergio Giovannone (recentemente scomparso) e Marco Fracas, che l'anno seguente approderà in riva allo Jonio. A dirigere il match è designato Sergio Coppetelli, 37 anni, della sezione AIA di Tivoli. Sin dall'inizio il Taranto parte a testa bassa e subito Acanfora prova a sorprendere Ceccarelli, estremo difensore granata. Al 19' Coppetelli inaugura la sua giornata no, negando il penalty a Vanni Moscon, cinturato vistosamente in area da Di Fruscia. Intanto l'Empoli di mister Vitali ha già rifilato un micidiale uno-due alla Paganese, chiudendo praticamente la faccenda. La corsa adesso è sul Pescara, inchiodato sullo zero a zero a Caserta. La prima frazione di gara al “Vestuti” si chiude con una bella conclusione ancora di Acanfora, sventata in corner da Ceccarelli. La ripresa si apre sotto i peggiori auspici, ovvero con la notizia della rete del Pescara a Caserta. Alla compagine tarantina non resta che cercare il gol della vittoria, per agguantare almeno lo spareggio. Occorre stringere i tempi, ma, misteriosamente, spariscono anche tutti i raccattapalle che si trovavano intorno al perimetro di gioco. Toneatto decide di sostituire il positivo Acanfora per gettare nella mischia Giuseppe Novellino (detto anche Novellino II, giacchè fratello minore del più celebre Walter). L'estroso tornante jonico sembra offrire più vivacità in avanti con i suoi dribbling e le sue serpentine. I difensori granata faticano a tenerlo, tanto da ricorrere alle maniere forti. Per ben tre volte Novellino, in rapida sequenza, viene stesto in area di rigore: Coppetelli, però, prima lo ammonisce per simulazione e, poco dopo, lo espelle per lo stesso motivo. Gli ultimi assalti sono disperati, con Sgarabossa che ci prova dalla lunghissima distanza, senza esito, proprio al 90°. Finisce a reti inviolate. Il rientro a casa sarà segnato ancora da aggressioni e tumulti. Il sodalizio rossoblu diramerà una nota ufficiale di protesta. Prenderà posizione persino la Giunta Comunale, guidata dal Sindaco Giuseppe Cannata. Tutto inutile. Il Taranto resta in C1. Invece, ad approdare in Serie B sarà proprio l'arbitro Coppetelli, promosso in cadetteria al termine di quella stagione. Il direttore di gara laziale arriverà poi a dirigere anche in Serie A e nel 1988 sarà assistente di linea, insieme a Tullio Lanese (arbitro centrale Agnolin), nella finale di Coppa dei Campioni tra PSV Eindhoven e Benfica.
Campionato di serie C/1 girone B 1982/83 - 34a Giornata - Stadio “ Donato Vestuti”
SALERNITANA-TARANTO 0-0
SALERNITANA: Ceccarelli, Leccese (79' Quaglia), Di Fruscia, Chirco, Giovannone, Del Favero, Vulpiani, Oddo, Chiancone, Fracas, Zaccaro (79' Gambuzza). All. Perani.
TARANTO : Maurizio Rossi, Scoppa, Castagnini, Sgarbossa, Pighin (64' Falcetta), Bacci, Acanfora (46' Novellino), Barlassina, Chimenti, Biagini, Moscon. All. Toneatto.
Arbitro : Coppetelli di Tivoli
Ammoniti: Biagini (T), Sgrabossa (T)
Espulso: 67' Novellino (T) per doppia ammonizione
Angoli: 12 a 5 per il Taranto.
Spettatori: 8000 circa, di cui 4500 tarantini sisitemati in Gradinata e curva Sud.