Taranto: Solidarietà ad ANPI da segretario generale CGIL, Paolo Peluso
Il vice-presidente è stato raggiunto da procedimento disciplinare nel suo luogo di lavoro
Gli effetti di questa pandemia probabilmente li vedremo alla lunga. Gradatamente stiamo assistendo allo svelamento delle “povertà” umane che spesso nulla hanno a che fare con le questioni di censo. E’ il caso dell’increscioso attacco all’intelligenza collettiva, al senso di responsabilità e al rispetto delle istituzioni che ha visto coinvolti, loro malgrado, i vertici dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani di Taranto. Nel caso specifico ci riferiamo a un lavoratore dell’Ufficio Scolastico Provinciale raggiunto da un procedimento disciplinare, solo dopo che una figura apicale del suo ufficio avrebbe scoperto il suo ruolo di vice-presidente dell’ANPI. La sua colpa sarebbe tutta insita alle sue mansioni: aver istruito una pratica sulla condotta di un professore di storia che sui social si sarebbe lasciato andare ad esternazioni assolutamente inappropiate. Attacchi violenti alle istituzioni per le prescrizioni anti-covid con inviti ai “baci e abbracci” da scambiarsi senza paura malgrado la pandemia, e un post pubblico in cui senza troppe cerimonie parlava dei partigiani come “vigliacchi e assassini”. Alla “colpa” di lavoratore ligio al suo dovere si sarebbe aggiunta anche la lettera scarlatta di figura apicale dell’Associazione che riunisce i valori attorno alla Resistenza. Così al posto di punire il docente per cui si era istruito il richiamo, oggi c’è il vice presidente dell’ANPI sul podio degli imputati. A tutta l’ANPI e a questo lavoratore in particolare, tutta la nostra solidarietà. (Paolo Peluso, Segretario Generale CGIL Taranto)