Volley: La Tempesta Taranto dice no alla violenza sulle donne
Si chiude, avvolta da un velo di commozione, la settimana sportiva dedicata a Federica ed Andrea. I due angeli del volley pugliese hanno presenziato a tutte le gare di ogni ordine e grado tenutesi sul territorio regionale, attraverso le varie iniziative promosse dai comitati FIPAV Taranto e Puglia. I calendari federali hanno voluto che gli impegni delle tempestine fossero concentrati di venerdì, giorno che tutta Italia ha dedicato alle vittime del femminicidio. Proprio per questo il presidente, Luigi Lucchese, ha voluto sottolineare non solo l'aspetto sportivo ma anche quello sociale di queste giornate: in una società femminile, diventa importante lanciare degli insegnamenti per evidenziare come le donne siano unico motore per raggiungere i nostri obiettivi sportivi. "Mi sembra assurdo, nel 2017, in una società che si proclama emancipata, dover spendere parole in favore dell'importanza e centralità che la donna assume nella nostra società. Mi piace portare l'esempio della nostra associazione per esaltarne il valore e l'importanza della figura femminile nella nostra società. Donne sono il 90 % dei nostri soci e tesserati, donne sono quasi tutte le nostre atlete, donne sono la metà dei nostri dirigenti e dei nostri tecnici, tanto che, in eccezione alla grammatica italiana, tante volte mi è capitato di utilizzare il termine "ragazze" per richiamare l'attenzione del gruppo anche quando al suo interno c'erano ragazzi o uomini. Ogni giorno sono loro, Angela, Carmen, Cristina, Daniela, Gina e Maria che tengono in piedi le nostre attività. Sono loro che, nonostante l'attività professionale e quella familiare trovano il tempo di dedicarsi alla nostra attività. Eppure ovunque mi giri, ogni giorno, anziché sentir dire grazie, sento parlare di mercificazione, di scalatrici sociali, di poco di buono, come se fosse ovvio che debba essere così. Giornali, TV e internet, se con la mano destra propongono lo stereotipo della donna in carriera emancipata ed accettata, con la sinistra e tutto il resto del corpo sfruttano la donna come oggetto di scena, il cui unico valore è quello di far luccicare gli occhi ai maschietti e proporre stereotipi fisici di bellezza. Allora, se la società non è in grado di valorizzare il valore della donna, l'unico tempio che resta alle nostre ragazze è la famiglia. Ogni uomo dovrebbe rendersi conto che quando non è in grado di rispettare e proteggere le donne della propria vita, sta commettendo il reato, o se siete credenti, il peccato più grave che si possa commettere. Proteggere le nostre donne non significa essere in grado di difenderle da un aggressione fisica esterna, ma di rispettarle ed avere il coraggio di difenderle dalle aggressioni verbali e dai pregiudizi che ogni giorno le circondano. Ricordo bene le lacrime degli amici davanti la concattedrale di Taranto il giorno dei funerali di Federica ed Andrea e credo che, nella lotta per ottenere il rispetto delle donne, sarebbe un ottimo punto di partenza se tutti gli uomini li presenti iniziassero a cambiare punto di vista. Non aspettiamo che siano la legge e le forze dell'ordine a proteggere le nostre donne, facciamolo noi ogni giorno impegnandoci, io in primis, a evitare qualsiasi battuta denigratrice ed evidenziando sempre più il loro immenso valore in una società che dei valori ha quasi perso il vero significato".