Galigani: ‘Giove dimostri la bontà del suo progetto’

‘Solo così la gente potrà tornare allo stadio...’

TARANTO
30.10.2017 17:49

Il Taranto di Michele Cazzarò allunga la striscia dei risultati positivi. Si porta in una zona di classifica più consona agli attuali valori espressi dal campionato. Dietro il fuggitivo Potenza inseguono Cerignola, Cavese, Gravina ed Altamura, tutte in zona play. Appena dietro, con 4 punti di svantaggio, il Taranto.  In queste sei squadre sta tutto il campionato. Le altre, tutte le altre, esprimono valori di poca entità. Squadre giovanissime che rappresentano piazze in cui la Serie D rappresenta la massima ambizione sportiva di quel territorio.

Il Nardò, avversario di turno, sceso domenica scorsa allo Iacovone, rappresenta la sintesi di quanto sopra esposto. I neretini non mai effettuato un tiro in porta in azione di gioco. Non è eresia affermare che non hanno mai superato la metà campo. Eppure il Taranto, passato in svantaggio su rigore, è rimasto imbrigliato sino a 15 minuti dal fischio finale. Ha ottenuto una vittoria meritata , ma sofferta.

Questa è la realtà di questo campionato. Una proiezione sul futuro? Crederci, ma non illudere. Nelle attuali, limitate, condizioni di credibilità societaria risulterebbe essere una ulteriore mossa controproducente. Il Potenza è sempre a dieci lunghezze di vantaggio. Il Cerignola e sette. Bisogna sperare, eventualmente, sugli scontri diretti e su qualche passo falso degli avversari. Ipotesi, al momento, alquanto avventata.

Di certo Cazzarò sta ottenendo dalla squadra più del previsto. Il numero limitato dei “calciatori” a disposizione. Qualche doppione nei ruoli di centrocampo. La poca qualità tecnica di qualche “under”. L’abbandono imprevisto di qualche pedina che, nei programmi di inizio stagione, doveva essere determinante. Un insieme di situazioni che hanno notevolmente ridimensionato le aspettative della piazza. Che hanno messo in dubbio la credibilità di chi opera.

La partita non si offre a una analisi tecnico/tattica. Troppo evidente il divario di valori tra le due compagini. La notevole differenza dell’età media dei calciatori. L’espulsione nei primi minuti che ha lasciato i granata in dieci per tutta la gara. Taranto nonostante tutto in svantaggio inaspettato e costretto a rincorrere. Si è in pratica giocato sempre nella metà campo degli ospiti. In spazi ristretti dove l’azione non poteva essere proposta in maniera adeguata.

Miale sempre senza uomo da controllare. D’Aiello troppo falloso. Bilotta ha il merito di aver effettuato il traversone sul quale Pera si è sbloccato. Galdean soffre in spazi ristretti. Palumbo in questa occasione poco presente. Aleksic al di sotto delle aspettative. Ancora come sempre propositivo e volonteroso. Pera, intuito da attaccante vero, prende il merito della vittoria. Comprensibile la reazione con la mano all’orecchio. Per ascoltare…

La necessità di Cazzarò di avere a disposizione un difensore in più porta all’ingaggio di Rosania. Il tesseramento di Diakitè era scontato. Entrambi svincolati. Poco allenati. Sulla bontà di quelle operazioni si esprimerà il loro rendimento. Con una riflessione, tra un mese apre la finestra invernale della campagna trasferimenti…

Sul ritorno del figliol prodigo Massimo Giove emergono aspetti controversi. Anche in questo caso la chiarezza e la trasparenza fanno sempre parte di un optional. Che il “fantastico” duo sia sempre dietro, a tirare le fila, non è soltanto una sensazione epidermica. Soggettiva. Le poche presenze registrate allo Iacovone, anche in occasione della partita con il Nardò, confermano la diffidenza della tifoseria rossoblu e degli appassionati in genere.

Giove è chiamato a dimostrare la bontà del suo progetto. Di essersi realmente svincolato dal fantastico duo. Perché le parole le porta via il vento. Si deve contornare di credibilità. Rendere partecipe la tifoseria del suo piano industriale previsto per il risanamento del club. Attualmente troppo indebitato. Deve fare della sostenibilità e della solvibilità il suo credo. Chi lo circonda, in questo momento, di quelle parole non conosce il significato.

Noi, nel frattempo, saremo qui ad attenderlo e, a obbiettivi raggiunti, pronti a rendergli merito.

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