Società: ‘Chi fa sport aumenta forza di volontà e autostima’
Chi fa sport aumenta la propria forza di volontà e aumenta la propria autostima, si diventa più forti mentalmente non solo fisicamente. Per chi è amante della montagna, attraversare giorni e giorni di sentieri e percorsi impervi, diventa un’avventura stimolante ed eccitante;più vai avanti e più scavi dentro di te per cercare le energie necessarie fisiche e mentali per andare avanti, per arrivare, per concludere un viaggio pianificato, programmato, preparato con allenamenti, studio di cartine e mappe, alimentazione necessaria provata e sperimentata. La vista dei passaggi, delle montagne del passare dei momenti che vanno dall’alba al tramonto, l’assaporare la temperatura notturna e l’accogliere tutti i pensieri che ti passano nella testa durante il lungo viaggio ti da tante energie per continuare, riuscire, terminare. Tutto ciò arricchisce, fa maturare, cambia, rimette al mondo in modo nuovo, fa scoprire una nuova persona, più sicura, più consapevole, più resiliente. Gli atleti sperimentano sicurezza nel riuscire a portare a termine competizioni estenuanti, sentono di valere, di avere forza mentale, di saper prendere decisione, di sentirsi leader, aumenta autoefficacia nell’ambito sportivo, si sentono riconosciuti dagli altri, si scopre di possedere capacità insospettate. Lo sport rende felici, incrementa consapevolezza, sviluppa autoefficacia consolidando la fiducia in sé stessi di riuscire in qualcosa. Lo sport incrementa la resilienza, si affrontano e si superano meglio i problemi, crisi, difficoltà. Si possono fare grandi cose e se arriva un impedimento per qualsiasi motivo bisogna essere resilienti e pronti al cambiamento, non abbattersi ma cambiare solamente gli obiettivi, rimodularli in base alle proprie condizioni fisiche attuali. Per ogni problema c’è almeno una soluzione, chiuso un portone se ne possono aprire tanti altri. Bisogna sviluppare consapevolezza delle proprie risorse e capacità, dei propri limiti. La passione della corsa permette di sperimentarsi, di condurre un sano stile di vita, permette di salire su un treno fatto di fatica e gioie, di relazioni, di mete e obiettivi da costruire, di situazioni da sperimentare: autoefficacia, riuscita, ma anche sconfitte e infortuni. La corsa aiuta a elaborare situazioni e problemi, aiuta a trovare soluzioni, a progettare. Gli obiettivi si possono perseguire con piacere, passione, motivazione, impegno. Èimportante decidere le priorità, gli obiettivi e impegnarsi per il raggiungimento. Più è alto l’obiettivo, più è alto l’impegno. Il talento non basta per raggiungere l’eccellenza, l’impegno è di rilevanza fondamentale.
Ringrazio il triatleta Massimo Castellano per avermi dedicato una sua poesia: “Grande Dott. Matteo Simone! Una poesia per le sue imprese: Forza Matteo che con tè abbiamo sempre un pensiero! La tua amicizia rende gioiosa ogni volta che esci senza alcuna pigrizia, spesso con una volontà che solo chi a resilienza vince ad ogni partenza questa è la realtà! Sei un amico di tutti e questo ci rende sempre più orgogliosi della tua bontà senza malizia perché il tuo modo di essere e vivere in piena amicizia. Donare per te un semplice sorriso e come praticare uno sport all'improvviso. Condividi emozioni vivendo i momenti più preziosi con tutti gli amici alcuni campioni altri tapascioni! La tua personalità non è fatta di apparenza, vivi per i valori, è questa la vera sostanza, il resto non ha importanza. Sei per tutti un grande esempio, come un maestro dai sempre il consiglio giusto. L'amica salita è il tuo motto, in ogni momento ci aiuti a non mollare pernon piangerci addosso, sai come vincere ogni avversità con coraggio, con parole da saggio augurandoci di arrivare vittoriosi al nostro traguardo".
Alcune testimonianze di atleti. Ernesto Ciravegna Nello sport quali fattori e persone hanno contribuito al benessere e performance? “Sempre appassionatissimo di sport, sono stato mandato a scuola un anno in anticipo, crescendo con compagni di scuola mediamente di un anno e mezzo più grandi, sia fisicamente che anagraficamente. Timido e succube della situazione, ho vissuto la mia adolescenza alla finestra, spesso escluso dalle squadre della scuola perché troppo piccolo: la mia tenacia, passione e forza di volontà, probabilmente hanno giocato un ruolo a favore nel mio inconscio desiderio di rivalsa. La mia famiglia poi mi ha sopportato e mi su(o)pporta, in gare e allenamenti". Nella vita si può soccombere o si può uscire rafforzato da situazioni avverse e scomode, è quello che sperimentano alcuni sopravvissuti da calamità, una crescita post traumatica e ciò grazie alla resilienza, la capacità di cavarsela, di uscire dalle situazioni anche rafforzato. Sembra questa l’esperienza sperimentata da Ernesto, sempre nelle retrovie ma ha avuto la forza, la capacità e la pazienza di rifarsi soprattutto attraverso lo sport che diventa una palestra che addestra alla vita, più si sperimenta e più si impara, più si impara e più si sperimenta sicurezza e autoefficacia, fidandoti sempre più di te stesso, fino a poter fare gli sport più diversificati ed eccellendo in alcuni. Un'intervista a Ernesto è riportata nel libro "Triathlon e Ironman", Prospettiva Editrice. http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=463&controller=product
Riccardo Borgialli: Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare? “Sicuramente, la forza di volontà forse è il mio più grande pregio, riesco a non mollare mai, nonostante i crampi che talvolta possono arrivare o le energie che sono finite, in un modo o nell’altro però riesco sempre a raggiungere il mio obbiettivo". Attraverso questo sport ci si conosce sempre di più, si cresce sempre di più a superare momenti difficili o crisi, si comprende sempre di più come e dove attingere nuove energie per continuare o andare più forti. Riccardo Borgialli è menzionato nel mio libro “Maratoneti e Ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, Edizioni Psiconline. https://www.edizioni-psiconline.it/anteprime/maratoneti-e-ultrarunner-aspetti-psicologici-di-una-sfida.html
Dario Santoro - Cosa o chi ti aiuta? “Quello che mi aiuta ora sono la mia grande forza di volontà che mi fa correre anche dopo una dura giornata di lavoro, e la mia determinazione a fare sempre meglio e a superare i miei limiti. Mi aiuta anche tanto l’alimentazione che è un fattore importante per l’atleta, per tamponare le carenze che lo sforzo fisico comporta, e su questo devo ringraziare il mio dottore Atanasio de Meo il top della nutrizione sportiva e non". Dario Santoro è un atleta della cittadina di Manfredonia riuscito a vincere il titolo di Campione Italiano di maratona nel 2015 e coinvolgendo tanti suoi coetani a dedicarsi allo sport anche se è poco remunerativo e faticoso da praticare per la mancanza di strutture e forse anche mancanza di interesse da parte delle istituzioni pubbliche. Dario è menzionato nei mei libri “Sport, benessere e performance”, “Ultramaratoneti e gare estreme”, “Psicologia dello sport e dell’esercizio fisico”, “O.R.A. Obiettivi, Risorse, Autoefficacia". Un’intervista a Dario è riportata nel mio libro “Maratoneti e Ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, edito da Edizioni Psiconline.
Pamela Guidotti - C’è stato il rischio di incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliarne l’uso? “No assolutamente, non prendo neanche i medicinali. Credere in sé stessi. La nostra forza di volontà ci può portare ovunque, basta volerlo davvero". Lo sport diventa una palestra di vita, allena a essere più consapevoli, fiduciosi e resilienti; ad affrontare, gestire e superare situazioni, crisi, imprevisti.