Taranto: La vittoria non ‘salva’ Z&B. Scoppetta è un giallo
L’analisi di Vittorio Galigani
DI VITTORIO GALIGANI Il Taranto torna alla vittoria. Incamera meritatamente i tre punti. Supera senza grandi difficoltà l’impegno che lo opponeva al Picerno. La pochezza che, nella prestazione di Brindisi, dimostra in campo la squadra avversaria, certifica la mediocrità dei valori espressi dall’attuale campionato. Un motivo in più per rammaricarsi sull’impalpabile inizio di stagione dei rossoblu.
Una partita dai due volti. Squadra migliorata sotto l’aspetto della prestazione e della volontà, nel primo tempo. Regredita nella concentrazione e nella determinazione nella ripresa.
Il compito di Cazzarò non è dei più semplici. Le molte defezioni ed i pochi uomini a disposizione condizionano notevolmente le sue scelte. Tra Palumbo e Savanarola ci sono gli addii (volutamente celati dalla Società) di qualche altro elemento. L’ultimo della serie è Giovannini. Cacciola infortunato non sarà disponibile a breve. Pera attende soltanto il mese di dicembre per andarsene.
Un “giallo” il mancato utilizzo di Scoppeta nella ripresa. Dopo il gol del vantaggio Cazzarò decide di schierare la difesa a cinque. Sorprende la decisione di inserire un “under” (in campo già c’erano i quattro richiesti dal regolamento) al posto del più esperto difensore, titolare sino a domenica scorsa. Da escludere la scelta tecnica, pertanto. Rimangono due sole ipotesi. Scoppetta ha maturato, anche lui, l’intenzione di andarsene ed attende soltanto l’arrivo di dicembre o, peggio, la posizione del suo tesseramento (sul quale pende il ricorso presentato dal San Severo) non è ancora stata chiarita definitivamente dalla Società. Fosse vera quest’ultima tesi si tratterebbe di un caso di una gravità assoluta. Cazzarò che lo fa giocare a Pomigliano e lo porta in panchina a Brindisi offrirebbe la conferma automatica che la dirigenza del club non avrebbe provveduto ad informarlo in tempo utile. Doverosamente. Spifferi provenienti dai presenti, che asseriscono di essere sempre bene informati, propenderebbero verso quest’ultima versione.
La gara con il Picerno ha dimostrato ancora una volta la scarsa adattabilità di Galdean e Corso nel giocare assieme. La nota positiva viene dalla prestazione del primo che si sta evidentemente avvicinando alla condizione di forma che gli è più consona. Crucitti meglio rispetto a uscite precedenti. Aleksic fa il gol. Ancora ci mette tutto l’impegno.
Nel reparto arretrato emergono pregi e difetti già evidenziati. La prestazione mediocre degli avversari permette di sopperire alle mancanze. Pellegrino pur se poco impegnato non offre garanzie stabili. Li Gotti predilige la spinta offensiva. Bilotta alterna cose buone ad altre meno convincenti. D’Aiello sui buoni livelli che lo contraddistinguono. Miale sopperisce con il mestiere alle lacune tecniche. Rischiano, per falli di gioco evidenti, l’espulsione, li “salva” il direttore di gara che mostra ad entrambi soltanto il giallo.
La supremazia del primo tempo (il Taranto mantiene sempre il possesso di palla) si concretizza nei “legni” colpiti su situazioni a palla ferma. Altritentativi inutili, di conclusione, sono tutti con tiri da lontano. Gli avanti rossoblu non entrano quasi mai in area.
Il gol vittoria, arrivato nella ripresa, nasce da una globale distrazione difensiva della difesa avversaria. Una occasione irripetibile, Aleksic non poteva farsela sfuggire.
La classifica vede sempre il Taranto a 12 lunghezze dalla vetta. Auguriamoci non diventino 15 in virtù del ricorso inoltrato dal San Severo. L’acqua è poca e la papera non galleggia, si usa dire in gergo. Inteso che la “rosa” è ristretta all’osso e va rimpinguata a dovere.
Sorvoliamo sui tanti nomi che circolano in città, di ipotetici soggetti interessati al Taranto. Z&B, sono certamente giunti al capolinea. Nel prendere la strada dell’addio hanno però un dovere. Meglio la scelta del Tribunale piuttosto che umiliare ulteriormente quella maglia e consegnarla nelle mani di “avventurieri”del pallone.